Da ieri siamo entrati nel tempo di Avvento, ovvero l'inizio di un nuovo anno liturgico per i credenti e l'annuncio che manca proprio poco al Natale, per tutto il resto del mondo.
Ogni posto, ogni città, ogni cultura ha il suo modo di prepararsi al Natale...chi prega, chi compra, chi progetta una vacanza, chi cucina...chi semplicemente lo aspetta come il momento più bello dell'anno perchè spera che la nascita di un piccolo Bimbo possa ancora significare speranza di cambiamento nel cuore degli uomini.
Per me il Natale, da qualche anno a questa parte, è diventato soprattutto ricordo, il ricordo dei Natali passati da bambina, quando ancora attendevo Babbo Natale con trepidazione, quando l'unico panettone era quello con i canditi e l'uvetta, quando si aspettava la Vigilia della festa per mangiare tante cose buone e giocare a tombola. Un ricordo tra tanti mi ritorna in mente ogni anno in questo periodo, quando si comincia già a pensare al cenone di Natale...
E' il pomeriggio della Vigilia e le donne della famiglia sono tutte intente a cucinare per il cenone. Bussano alla porta : è mia nonna. Finalmente è arrivata. L'aspettavo. La nonna prende la ciotola più grande che abbiamo in casa e poi farina, acqua, lievito, sale...cose semplici come lo era lei.
Inizia la magia dell'impasto: le sue mani cominciano a muoversi vigorosamente dentro la ciotola, tra l'acqua e la farina, per domare quella pasta ribelle e appiccicosa . E poi dopo il riposo la pasta gonfia, gonfia fino a diventare il doppio, il triplo...E nonna frigge nell'olio caldo le zeppole dorate e le tuffa nello zucchero. Che profumo...e che sapore di festa, una festa che purtroppo non è più la stessa...senza di lei.
ZEPPOLE DI NATALE
500gr di farina 00
400ml di acqua tiepida (nella tradizione l'acqua non è misurata...è q.b. ma la dose che ho calcolato facendole è questa)
12 gr di lievito di birra
2 cucchiaini di sale
un cucchiaino di miele o zucchero
olio per la frittura (io uso quello di mais)
zucchero semolato, uva passa (per la versione dolce)
alici sott'olio (per la versione salata)
Versiamo l'acqua in un bicchiere graduato e sciogliamoci dentro il lievito con il miele, mescolando bene.
Mettiamo la farina in una ciotola capiente e versiamo l'acqua a filo, impastando bene con le mani e lavorando vigorosamente la pasta. A metà dell'acqua uniamo il sale. Finiamo di impastare e sigilliamo la ciotola con del cellophane e volendo anche una bella coperta di lana (...il caldo non è mai troppo in questi casi!).
|
pasta lievitata |
Facciamo lievitare per circa 2 ore e mezzo, quindi friggiamo la pastella a cucchiaiate ( magari aiutandoci con due cucchiai) tuffandola nell'olio bollente, girando le zeppole quando risalgono a galla.
Vi consiglio di prendere poca pastella alla volta perchè l'impasto gonfia molto in cottura, quindi si corre il rischio che non si cuociano bene all'interno. Quando diventeranno di un bel colore dorato sono pronte! Non ci resta che cospargerle di zucchero e gustarle caldissime e croccanti.
Tradizione vuole che alla pastella si unisca qualche pugno di uvetta (precedentemente ammollata in acqua) prima di friggerla...ma devo dire che io la preferisco semplice.
Per la versione salata, usata solitamente come accompagnamento dell'aperitivo, basta sostituire all'uvetta delle alici sott'olio a pezzetti e poi friggere.
con questa ricetta partecipo al
contest Sapore di ricordi di Meggy .
e al
contest di Pasticci & Pastrocchi.