lunedì 28 febbraio 2011

E' arrivato il Carnevale: giù la maschera!

Da bambina il Carnevale era una delle mie feste preferite: mascherarmi mi è sempre piaciuto,  essere per un giorno qualcun'altra era un gioco bellissimo e poco importava se il  vestito era da vezzosa damina col ventaglio comprato alla festa del santo patrono o l'improvvisato kimono di seta, ricordo del viaggio in Giappone dello zio Peppino, che faceva di me una geisha insieme alle infradito da spiaggia dell'anno prima.... L'importante era poter volare con la fantasia ed essere per un giorno quell'eroina, quel personaggio che per un intero anno avevo sognato. Per le strade era una festa, un tripudio di zorri e sandokan, indiani e cow-boy, damine e principesse, arlecchini e pulcinelle, tutti allegramente insieme a lanciarsi coriandoli e stelle filanti. E c'erano anche  i grandi, travestiti da comari o da contadini, che improvvisavamo delle piccole scene divertenti, finti litigi, che ricalcavano in maniera grottesca le scene quotidiane della vita del paese.
Oggi invece il Carnevale non è più un momento così speciale perchè la maschera la portiamo tutti i giorni...al lavoro, con gli amici, in famiglia e a volte anche con noi stessi. E allora giù la maschera, almeno per oggi! Liberiamoci per un giorno delle convenzioni che ci opprimono, degli atteggiamenti che ci imprigionano... armiamoci del coraggio di essere noi stessi. E se proprio non ci riusciamo almeno facciamo in modo che il Carnevale esista  ancora per i bambini, spesso costretti  da genitori mentecatti ad indossare a due anni strati e strati di pizzi costosissimi e broccati ottocenteschi che "Guai a te se lo sporchi!", o peggio, a vestire i panni di chi mai vorrebbero essere in un costume con o senza corda perchè...è originale (avete presente cosa si è inventato quel commerciante napoletano? Rabbrividisco al solo pensiero... ). Se la nostra società si sta rincretinendo non è detto che tutti dobbiamo essere dei cretini!




CHIACCHIERE O FRAPPE (che dir si voglia)

500gr di farina
2 uova
50gr di burro
2 cucchiai di zucchero
un pizzico di sale
scorza di limone
mezzo bicchiere di limoncello
mezzo bicchiere di vino bianco (circa)
olio di semi di arachidi per friggere
zucchero a velo



Disponiamo la farina a fontana e facciamo un buco in mezzo in cui metteremo le uova, il burro ammorbidito a pezzetti, lo zucchero, il sale e la scorza di limone. Cominciamo ad impastare e aggiungiamo il limoncello e poi sempre impastando il vino bianco. La quantità di vino la regoleremo a secondo della consistenza dell'impasto che deve essere sodo e non appiccicoso. Facciamo riposare l'impasto per mezz'ora, coperto da un canovaccio pulito. Trascorso il tempo stendiamo l'impasto in una sfoglia molto molto sottile; se abbiamo la nonna papera usiamo la sfoglia n°4 altrimenti con il mattarello. Con una rotella tagliapasta tagliamo dei rettangoli  o delle strisce che annoderemo o diamo ai rettangoli la tipica forma delle chiacchiere incidendole al centro e facendoci passare uno dei lembi. Friggiamo subito per pochi minuti in olio caldissimo e scoliamo su carta assorbente. Quando le chiacchiere si saranno raffreddate spolveriamole con zucchero a velo.





Share:

venerdì 25 febbraio 2011

Un pic-nic sul tappeto di casa

Ma che sta succedendo in questo nostro Paese? Che fine ha fatto la famiglia del Mulino Bianco che si sveglia col sorriso sulle labbra e "torna alla natura" tutti i giorni, a colazione e merenda? E quei genitori che sognavano per i loro figli un futuro da dottore o da avvocato???? Dove sono Maria, Giovanni, Francesca e Luca?????


L'avete vista l'ultima puntata delle Iene qualche giorno fa? Beh...io si e sono ancora sconvolta! Quei geniacci mascalzoni si sono inventati un finto reality per bimbi dai 4 ai 12 anni, il grande fratellino fashion, e hanno fatto dei finti casting a un gruppo di  genitori per vedere fino a che punto erano disposti ad arrivare pur di fare dei loro figli delle star della tv. Non ci crederete ma hanno fatto domande raccapriccianti del tipo : "Saresti disposto a tingere i capelli a tuo figlio, farlo dimagrire...ingrassare...fargli tatuaggi, pircing, rasarlo a zero.... farlo giocare almeno 5 ore al giorno alla play station....( pur di farlo partecipare al programma...)". Si....si...SI...SI! 

Questi genitori mostristupratoridianimiinfantilifrustratidellavita.... costoro hanno detto SI! Che vogliamo di più se oggi il sogno del genitore medio per il proprio figlio è quello di diventare un calciatore o una velina???? Che vogliamo  di più se oggi i nostri figli già a 15 anni hanno provato tutto (alcol, droghe, sesso....) e vanno alla ricerca di emozioni ancora più forti? Che vogliamo  di più se oggi la nostra società è allo sbaraglio e tutti i valori si sono invertiti??? La famiglia è la prima e più importante cellula della nostra società... tutto comincia e finisce nelle nostre case. Stiamo più vicini ai nostri figli e non diamogli tutto... ma diamogli tanto: tanta attenzione, tanto amore, tanta sicurezza.
Quando mi sono sposata, per scelta e d'accordo con mio marito, non  ho voluto  la televisione in cucina perchè ho sempre pensato che il  pranzo, la cena sono momenti importanti da dedicare alla famiglia per raccontarsi una giornata : "Com'è andata a scuola?....Papà sai cosa mi è successo oggi...."  e non "Zitto che non sento il telegiornale!!!". A volte basta così poco... e anche  pochi minuti della nostra vita quotidiana possono trasformarsi in un momento speciale... E se poi è sabato o domenica, perchè non organizzare  un bel pic-nic sul tappeto di casa mentre fuori piove a dirotto???!




ROTOLINI PRIMAVERA

4 piadine
1 carota, 1 pomodoro, rucola, prosciutto cotto
formaggio da spalmare
mozzarella, rucola, prosciutto crudo
olio EVO


Puliamo la carota e tagliamola a julienne, puliamo i pomodori dai semi e tagliamoli a dadini. Facciamo scaldare leggermente 2 piadine su una padella antiaderente, quindi le spalmiamo con il formaggio e sopra distribuiamo il prosciutto cotto, la carota, il pomodoro e la rucola e arrotoliamo bene il piu strettamente possibile. 









Facciamo la stessa cosa con le altre due piadine, cambiando il ripieno : distribuiamo prima la mozzarella a fettine non troppo sottili, quindi il crudo e la rucola. Tagliamo ogni rotolo in tre parti e chiudiamo ognuno con degli spiedini o stuzzicadenti e teniamo in frigo un'oretta.
Buon pic-nic!















Con questa ricetta partecipo al contest di Aboutfood

erbe
Share:

mercoledì 23 febbraio 2011

Una ricetta al volo: spaghetti al pesto di rucola

A casa mia il pesto è sempre il benvenuto, non solo perchè è gustoso e mette d'accordo tutti, ma anche perchè rappresenta per me un condimento veloce quando sono in ritardo con il pranzo o se si presenta qualche ospite a sorpresa. Quindi in estate, quando l'aria profuma di basilico, ne faccio grandi quantità e lo congelo nei vasetti vuoti degli omogenizzati. Solitamente però, quando arrivo  febbraio la mia scorta è finita. Così l'anno scorso, trovandomi nell'identica situazione di ogni anno, ho fatto il pesto con la rucola al posto del basilico: credetemi, da leccarsi i baffi!



SPAGHETTI AL PESTO DI RUCOLA

30 gr di rucola
uno spicchio d'aglio
pinoli
olio q.b.
parmigiano
280gr di spaghetti

per 4 persone

Laviamo velocemente le foglie di rucola e asciughiamole con un tovagliolo di carta. Mettiamole nel minipimer o in un mixer insieme ai pinoli, all'aglio e all'olio, versato a filo. Frulliamo bene e lasciamo riposare.
Facciamo cuocere gli spaghetti e dopo averli ben scolati li condiamo con il pesto e  qualche cucchiaio di parmigiano. Semplice, veloce e buonissima!
















Share:

lunedì 21 febbraio 2011

Una marmellata "so British"!.... ma anche no

Io amo le marmellate e più di ogni altra amo quella di arance amare. Lo sapevate vero che la marmellata di arance amare (le cosiddette arance di Siviglia) è uno degli emblemi del Regno Unito? Sicuramente si... ma di sicuro non sapete che questa marmellata è anche uno degli emblemi della mia famiglia: la ricetta è di mia madre, mentre la materia prima, le arance, sono le famose Tossiche (nome coniato da mia suocera ...ahahaha) ovvero delle arance amare che mio suocero raccoglie puntualmente dal frutteto nel periodo natalizio e mi porta in abbondanza perchè dice che così amare piacciono solo a me! In effetti sono amare ma di un amaro piacevole, quindi da quando mi sono fidanzata sono diventate il naturale complemento della ricetta di famiglia. Buona settimana!





MARMELLATA DI ARANCE AMARE

1kg e mezzo  di arance biologiche amare 
700gr di zucchero circa 


Laviamo bene le arance e le sbucciamo con un pelapatate, in maniera da asportare la buccia senza la parte bianca. Scottiamo le bucce in acqua bollente per un paio di minuti. Ripetiamo questa operazione tre volte, buttando ogni volta l'acqua usata.Pesiamole, tagliamole a julienne e mettiamole da parte.
Peliamo gli spicchi a vivo e facciamo bollire la polpa così ottenuta per 20 minuti, schiacciandola ogni tanto.
Passiamo la polpa bollita con un passaverdure e pesiamo il succo: il suo peso, unito a quello delle bucce ci darà l'indicazione per la quantità di zucchero da utilizzare per la marmellata ovvero 700gr di zucchero per ogni chilo di bucce+succo. In una casseruola quindi uniamo il succo lo zucchero necessario, che in questo caso sarà di circa 700-800 gr e portiamo a bollore. Facciamo bollire per mezz'ora, eliminando le impurità che verranno a galla con una schiumarola, quindi uniamo le bucce e continuiamo a bollire per altri 30 minuti. Invasiamo la marmellata ancora bollente, chiudiamo bene e facciamo raffreddare a testa in giù i vasetti, avvolti in un canovaccio. Si conserva per un paio di mesi.





Share:

venerdì 18 febbraio 2011

Eh che cavolo! (atto secondo): l'Italia si desti!

Avete visto ieri sera il bellissimo monologo di Benigni a Sanremo? Immagino di si... e se qualcuno se l'è perso lo può trovare dovunque... e vi consiglio vivamente di cercarlo. Benigni ieri ha fatto una lezione di storia patria, spiegando all'Italia come è nata, qual è  il significato del tricolore e quali  furono i nostri "padri della Patria" (per dirla all'americana). Mentre ascoltavo le parole ma soprattutto il pathos con cui le diceva, mi veniva da pensare che con lui la storia stava rivivendo, lì, proprio in quel momento e davanti ai miei occhi. L'entusiasmo e l'amore per quell'Italia che nasceva dal sangue di molti, si propagava come un'onda d'urto da lui a noi che lo ascoltavamo. Magnifico! ...e la prof che c'è in me inevitabilmente ha tirato fuori dallo scrigno dei ricordi le lezioni di storia fatte a scuola e l'iniziale diffidenza dei ragazzi nei confronti di questa materia, ritenuta barbosa dai più.
Per farla breve, ieri sera mi sono sentita orgogliosa di essere italiana, come non mi sentivo più da tanto tempo. Le parole di quel gran Genio sono state un'iniezione di fiducia per ricordarci chi siamo, da chi discendiamo, a quali ingegni ha dato i natali la nostra patria....e come ci siamo tristemente ridotti. Queste non sono parole di parte, ve lo assicuro, perchè per quanto mi riguarda i Partiti e la Politica, così come le Idee per cui combattere, sono morte negli anni '90, o giù di lì. Purtroppo questa è un'amara costatazione di ciò che sta accadendo: l'Italia un tempo famosa per la propria storia millenaria, per i grandi artisti, per il cibo sopraffino, oggi è famosa solo per le gaffe politiche e i festini veri o presunti. E' anche vero che se al governo (che sia di destra o di sinistra non cambia molto...) da 20 anni a questa parte mandiamo pagliacci...è logico che loro fanno solo spettacolo!
Amici, abbiamo toccato il fondo! Che l'Italia si desti...che è ora! Un pò di orgoglio.... Eh che cavolo!



FAGOTTINI DI CAVOLO VERZA 

6 foglie di verza
200gr di ricotta
un tuorlo d'uovo
un cucchiaio di parmigiano grattugiato
sale e pepe
tre fettine di prosciutto cotto
qualche cucchiaio di passata di pomodoro
cipolla e olio EVO

per 6 fagottini



Sbollentiamo per qualche minuto le foglie di verza nell'acqua bollente e mettiamole da parte. Prepariamo il ripieno: in una ciotolina lavoriamo la ricotta per togliere gli eventuali grumi, poi uniamo il tuorlo, il formaggio, sale e pepe, il prosciutto tagliuzzato più o meno finemente (come più vi piace). Siamo pronti per fare i fagottini: prendiamo una foglia e la allarghiamo bene su un tagliere, le mettiamo al centro qualche cucchiaio di ripieno e chiudiamo bene come un pacchetto regalo. Leghiamo il fagottino con dello spago da cucina e procediamo allo stesso modo per le altre foglie. Quando i nostri fagottini saranno impacchettati, in un tegame facciamo soffriggere la cipolla con l'olio e uniamo la passata di pomodoro. Facciamo comporre il sughetto per qualche minuto quindi posiamo in padella i fagottini e li facciamo cuocere a coperchio chiuso per mezz'oretta circa, ricordandoci di girarli a metà cottura.







Con questa ricetta partecipo al contest di Eli del blog Il gamberetto.


Share:

mercoledì 16 febbraio 2011

Eh che cavolo ! (atto primo)

Con oggi sono 12. Dodicilunghigiorni . Tutto è iniziato un sabato pomeriggio : "Mamma ho freddo!"  (ALERT-ALERT-ALERT questa è la mia campanella d'allarme...:D ).... Passano 10 minuti... "Mamma mi fa male la testa!" (ALERT -ALERT -ALERT). Termometro... 38 e 6.... Calma e sangue freddo... "Non è la fine del mondo! Pazienza se perdi il pomeriggio con i tuoi  amici... pazienza se domani non puoi andare a mangiare dalla nonna...poi per lunedì vediamo...". Passa sabato : termometro, aereosol, tachipirina. Passa domenica : termometro, aereosol, tachipirina, che bello niente compiti! Lunedì: " Mamma anch'io ...ho mal di pancia...."( e siamo a 2...) .Pronto dottoressa?... " "Signora è una forma virale...tachipirina al bisogno e  aereosol..". Passa lunedì, martedì, mercoledì... finalmente niente febbre! Finalmente vedo la luce in fondo al tunnel! Giovedì a casa, meglio un giorno in più. Venerdì guariti, ritorno a scuola: io super pulizie della casa, tipo primavera inoltrata. Venerdì sera..."Mammina mi fa male la testa....! Ho tanto sonno...". No! Lei no! Vi lascio immaginare il resto... Aggiungete che la mia piccolina è un fuscellino di 16 chili per 5 anni di età, febbre costante a 39, notti insonni per vegliarla... (infatti sta ancora dormendo dopo la notataccia) e non vi stupirete se stamattina la prima cosa che ho esclamato è stata :" Tre su tre! Eh che cavolo!"



RISOTTO CAVOLO VERZA E SALSICCIA

500gr di cavolo verza 
300gr di salsiccia luganega
mezzo bicchiere di vino rosè
350gr di riso
brodo vegetale
aglio e olio
parmigiano abbondante
25 gr di burro

per 4 persone



Prepariamo il soffritto con olio, aglio  e facciamo andare a fuoco vivace la salsiccia tagliata a rondelle. Appena comincia a colorarsi e abbrustolirsi sfumiamo col vino ( preferisco il rosè al rosso perchè non influisce sul colore sella salsiccia che altrimenti diventerebbe scura). Uniamo la verza tagliata a listarelle, regoliamo di sale  e facciamo cuocere a coperchio chiuso  per 15-20 minuti circa. Aggiungiamo  il riso e facciamolo tostare bene quindi aggiungiamo qualche mestolo di brodo e facciamolo cuocere girando sempre bene con un cucchiaio di legno. Continuiamo la cottura aggiungendo man mano il brodo. Quando il riso è cotto, uniamo la noce di burro, un paio di cucchiai di parmigiano (ottimo e abbondante), mantechiamo bene e spegniamo la fiamma, lasciando a riposo il riso per qualche minuto col coperchio.










Con questa ricetta partecipo al contest di Eli del blog Il gamberetto.

Share:

lunedì 14 febbraio 2011

Un cuore ...col cuore!

Oggi è San Valentino, la festa degli innamorati...e dell'Amore. Ma l'Amore di cui vi voglio parlare  non è solo quello che provate per il vostro compagno o per la vostra anima gemella...
Ieri pomeriggio mentre facevo un giro tra i blog degli amici, da un post all'altro, per caso mi sono imbattuta in un banner molto particolare...questo.





L'ho clikkato, sono arrivata a casa di Caris e ho letto la sua storia e quella del suo piccolo ( leggetela anche voi...e capirete!) . 
Ecco l' Amore di cui vi voglio parlare oggi:  l'amore di una mamma per il suo bimbo, l'amore per la sofferenza degli altri, l'amore solidale che condivide senza compiangere, l'amore che ci fa essere migliori, almeno un pochino, quando tendiamo una mano a chi ci chiede aiuto.
L' iniziativa di Caris è a dir poco meravigliosa e donare questa ricetta sarà per me un onore.


Buon San Valentino a tutti !







CUORE CIOCCOLATOSO CON CREMA ALLA NUTELLA

per il cuore:
130gr di farina 00
20gr di fecola di patate
150gr di zucchero
3 uova
100ml di latte
50gr di olio di semi
30gr di cacao amaro
mezza bustina di lievito

per la crema: 
200ml di panna montata
200gr di nutella

qualche cucchiaio di latte

per uno stampo a cuore di silicone di 20cm

Prepariamo l'impasto montando le uova e lo zucchero per almeno 10 minuti, quindi uniamo l'olio a filo e il latte.
Misceliamo gli ingredienti secchi (farina, fecola, cacao e lievito) e li setacciamo, unendoli all'impasto un pò per volta, mescolando con una spatola dal basso verso l'alto.
Quando tutti gli ingredienti saranno bene amalgamati, li versiamo nello stampo e inforniamo a 170° per 20-25 minuti.
Prepariamo la crema di farcitura montando bene la panna e poi unendola alla nutella un pò alla volta: il gioco è fatto! Teniamola in frigo fino al momento di usarla.
Quando il cuore sarà cotto, lo sforniamo e lo mettiamo a raffreddare su una gratella. Solitamente questo impasto in cottura tende a formare una collinetta e quindi il cuore non risulterà perfettamente piatto. Ma noi abbiamo trasformato un difetto in un pregio: infatti quella collinetta ci servirà per il decoro finale. 
Con un coltello abbastanza lungo tagliamo questa calotta in eccedenza, cercando di rendere la superficie del nostro cuore il più regolare possibile: non importa essere precisi...tanto ci verrà in aiuto il trucchetto numero due ovvero giriamo la torta al contrario e il fondo del cuore, liscio e perfetto,  diventerà la nostra parte superiore. Sbricioliamo finemente la calotta che abbiamo tolto e mettiamola da parte. Tagliamo la torta in due strati, bagnamoli con qualche cucchiata di latte e farciamo con la crema alla nutella. Spalmiamo la crema anche tutto intorno alla torta e infine spargiamo le briciole  ricavate dalla calotta, cercando di farle aderire bene tutto intorno al cuore.
Completiamo con zucchero a velo o lasciamola total black... come più ci piace.
Vi consiglio di tenerla in frigo fino al momento di gustarla...e se sta una notte intera meglio...l'indomani è ancora più buona!


Share:

venerdì 11 febbraio 2011

Il mio cuore... su di un piatto d'argento

Secondo Loredana Guinicelli, splendida fotografa degli stati dell'anima che mi onora della sua amicizia, esistono solo tre colori : il bianco, il nero e il rosso. Questa affermazione mi appartiene veramente moltissimo e quando penso alla mia storia non posso che riflettermi in questi colori...Io il bianco, Lui il nero, il nostro reciproco sentimento il rosso. 


Tra pochi giorni sarà S.Valentino e non voglio rischiare di essere melensa...anche se è molto facile che avvenga esattamente il contrario, perciò voglio solo dirvi poche parole: non abbiate paura! Non abbiate paura di soffrire per amore, fa parte dell'amore stesso; non abbiate paura di rischiare per amore, ne vale sempre la pena; non abbiate paura di cambiare per amore, solo gli sciocchi non fanno mai un passo indietro; non abbiate paura di offrire il vostro cuore su di un piatto d'argento... solo chi è generoso non ha rimpianti perchè sa di avere dato tutto .

Dedico questo post al mio unico e vero amore, mio marito : amico, compagno, amante, maestro, sostegno alle mie fragilità, rifugio della mia anima... 







PICCOLI CUORI SEMIFREDDI con sorpresa

100gr di cioccolato fondente al 70% di cacao
250 ml di panna 
2 albumi
70 gr di zucchero a velo
rhum
granella di nocciole
amarene sciroppate FABBRI + il loro sciroppo

per 8 cuori


Facciamo fondere a bagnomaria metà del  cioccolato fondente. Appena è ben sciolto togliamo dal fuoco e uniamo il restante cioccolato grattugiato grossolanamente e giriamo bene ;  col calore del cioccolato fuso, piano piano si scioglierà anche quello grattugiato, abbassando la temperatura della massa: abbiamo appena temperato il cioccolato con un metodo semplicissimo ma che da buoni risultati.

Prendiamo uno stampo di silicone con la forma che vogliamo ottenere, in questo caso i cuori, e spennelliamo bene l'interno col ciocco fuso. mettiamo in freezer per una decina di minuti, tiriamo fuori e ripetiamo l'operazione, cercando di coprire le eventuali imperfezioni o i buchi dei nostri gusci. Rimettiamo in freezer e prepariamo il gelato. 

Montiamo bene la panna e uniamo un cucchiaino di rhum. A parte montiamo gli albumi a neve con un a goccia di limone (serve a stabilizzarli) e unendo lo zucchero a velo a cucchiaiate solo dopo pochi minuti per ottenere una meringa lucida e soda. Ora amalgamiamo le due masse, la panna e gli albumi, con una spatola, mescolando delicatamente dal basso verso l'alto. Con questo composto riempiamo i gusci di cioccolato a metà, facendo un primo strato, quindi versiamo in ogni guscio qualche cucchiaio di caramello o di sciroppo di amarene , completiamo con la granella o l'amarena intera e chiudiamo il guscio con dell'altro gelato bianco.
Mettiamo in freezer per almeno 5-6 ore. Mi raccomando di sformare i semifreddi con molta delicatezza affinchè non si rompano i gusci.









Con questa ricetta partecipo al contest Hart-to-Hart di Cuocicucidici

IL MIO ROMANTICO CONTEST


e al contest di Sorelle in pentola

Share:

mercoledì 9 febbraio 2011

Spaghetti cozze e fiori di zucca (ma anche no...) al vino bianco.

I frutti di mare sono sempre i benvenuti a casa mia ...io li adoro! Mi ricordano la mia adolescenza quando mia madre comprava le cozze e io me le mangiavo crude, semplicemente spruzzate di succo di  limone, o quando con gli amici  andavo a raccogliere i ricci o le patelle, specie di molluschi simili alle ostriche, e le mangiavamo sugli scogli, sciacquate nell'acqua di mare (allora il mare era ancora  veramente pulito!) . Che scorpacciate!
Oggi vi propongo la mia ricetta per cucinare le cozze con i fiori di zucca, che possono essere omessi tranquillamente se non è stagione. Cucinateli per la cena di San Valentino: vi assicuro che il vostro commensale non rimpiangerà minimamente di non essere andato al ristorante! 


SPAGHETTI COZZE E FIORI DI ZUCCA sfumati al vino bianco
1 kg di cozze pulite
 10 fiori di zucca
 un pomodorino maturo
mezzo bicchiere di vino bianco
aglio, olio, pepe nero, peperoncino e basilico
280 gr di spaghetti
per 4 persone
Facciamo aprire  le cozze ben pulite in una padella capiente, con fuoco moderato e senza aggiungere altro.Quando saranno tutte ben aperte, chiudiamo il fuoco e facciamole raffreddare, quindi sgusciamole e mettiamole da parte insieme all’acqua ben filtrata che hanno formato sul fondo della padella. Ora prepariamo il sughetto: facciamo scaldare 3 cucchiai di olio in una padella, uniamo l’aglio e facciamo dorare e quindi il pomodorino schiacciato . Facciamo insaporire e uniamo le cozze, facciamo sfumare con il vino bianco, quindi uniamo anche  la loro acqua, il pepe nero , il peperoncino, il basilico e i fiori tagliuzzati.Una raccomandazione: non aggiungete assolutamente sale al sugo, perchè l’acqua delle cozze è molto saporita quindi non necessita di ulteriore sale! Facciamo cuocere ancora 10 minuti  e il sughetto è pronto per condire gli spaghetti.
Share:

lunedì 7 febbraio 2011

D'oh Nuts : Mi-ti-koz!

Alzi la mano chi, leggendo il titolo del post, non ha capito di cosa parlo! Tre...quattro...cinque...Vi do un altro aiutino....Questa foto?.... Non vi ricorda nessun famosissimo personaggio giallo dei cartoni, che abita in un a cittadina americana chiamata Springfield?

Bravissimi! Sto parlando di Homer Simpson e delle sue mitiche ciambelline americane... i donuts! Scommetto che la macchia di caffè è stata determinante per capire di chi parlavo...ahahahah!


Comunque per tornare ai donuts, oltre ad essere le ciambelline preferite degli americani mi ricordano tanto anche quelle che mangiavo da bambina, soffici soffici e ricoperte di tanto zucchero...e di tanto olio fritto! Eh già, perchè queste golosissime ciambelline si cuociono friggendole in abbondante olio caldo: la mia avversione per la frittura, se non in rari casi, ha fatto si che io rinunciassi all'idea di farli....fino a sabato mattina! Infatti mentre curiosavo qua e la per i blog...tra un post e un contest mi sono imbattuta in questa ricetta splendida di Tuki del blog "La ciliegina sulla torta"

Che dire: è stato amore a prima vista! Così sabato pomeriggio mi sono messa all'opera, seguendo fedelmente la sua ricetta e in un paio d'ore di lievitazione e 15 minuti di forno le  ciambelline dell'infanzia si sono materializzate davanti ai miei occhi, con la stessa sofficità e scioglievolezza di allora ma  molto più sane e leggere!
























Ve li propongo per la colazione vostra, dei vostri Homer e dei vostri bimbi, perchè meritano veramente di essere gustate, anche con la semplicità di burro fuso e zucchero semolato. Da gustare calde o da conservare al chiuso per la colazione del giorno dopo, spalmate di marmellata!
Alla prossima con un'altra ricetta dal web PROVATA E APPROVATA!


Share:

venerdì 4 febbraio 2011

Sua Maestà il caramello...ovvero il re è nudo!


"Il caramello: che paura!"...." E' difficilissimo! Bisogna essere esperti per farlo...meglio comprarlo!"..." Tu quale metodo usi, quello dello chef de Bondt.....ma lo fai con o senza glucosio?". Queste affermazioni le ho sentite un sacco di volte ...e ancora le sento in giro....: non fanno altro che creare terrorismo psicologico in chi come me ha sempre amato l'idea di farsi quella bella salsa al caramello goduriosa e caramellosa, da usare praticamente su tutto...tortecheesecakegelatisemifreddiyogurtcioccolatinicremepannamontata....persino su una fetta di pane! Allora vi dico che il re è nudo (avete presente la favola dei vestiti dell'imperatore???)! Il caramello o la salsa al caramello è veramente facile da fare e senza metterci ingredienti o strumenti strani o difficili da trovare.
Io la faccio con due soli ingredienti ma con alcune piccole astuzie a cui sono giunta attraverso l'esperienza e due pentolini bruciati e inservibili! Il primo suggerimento che è il più importante e vale in generale per tutte le ricette è di non mollare se non riesce al primo colpo...ma provare fino a trovare la strada giusta. Chi scrive può solo indicare ciò che tutti vedono, le sfumature ognuno le trova da sè!




CARAMELLO (ovvero caramello liquido o topping)

1) Per fare il caramello occorre la stessa quantità di zucchero e di liquido, in un rapporto quindi di 1:1 (es. 200gr di zucchero e 200ml di liquido)
2) Se volete un caramello molto denso userete la panna, se lo volete di media densità userete il latte intero, se lo volete liquido, il latte parzialmente scremato o l'acqua.
3) Il recipiente adatto alla preparazione è un pentolino alto col fondo spesso.
4)Il liquido deve essere molto caldo, quasi bollente.
5)Bisogna mescolare sempre con un cucchiaio di legno e avere molta pazienza , ma il risultato vi premierà.

100gr di zucchero, 100ml di panna, 10 gr di burro, un pizzico di sale.




Mettiamo il pentolino dal fondo spesso su un fornello medio-piccolo, ma a temperatura vivace e versiamoci 100 gr di zucchero (vi consiglio di iniziare con piccole quantità...dopo le prime volte potrete fare anche tanti vasetti da conservare!). In un altro pentolino facciamo sobbollire 100ml di panna (o del liquido prescelto...): appena inizia a bollire spegniamo. 



Intanto nel pentolino con lo zucchero  comincia a  succedere qualcosa: lo zucchero a diretto contatto del pentolino comincia a sciogliersi: è il momento di iniziare a girare lo zucchero col cucchiaio di legno, girare e rigirare fino a che tutto lo zucchero si sarà sciolto e sarà di un bel colore dorato, come il miele. Non vi preoccupate se all'inizio sembrerà farsi a pallottole e poi si indurirà, è normale: abbiate pazienza e continuate a girare .





Appena diventa color miele togliamolo immediatamente dal fuoco, aspettiamo qualche secondo e poi con estrema cautela (il caramello bollente ustiona la pelle, quindi fate l'operazione un pò alla volta, mi raccomando!)  versiamogli dentro la panna calda . A questo punto il caramello comincerà a bollire e ad aumentare di volume, rischiando di fuoriuscire dalla pentola. E' tutto normale! Aspettiamo qualche secondo che si stabilizzi e rimettiamo il pentolino sul fuoco, girando ancora per fare sciogliere nuovamente lo zucchero caramellato che per effetto dello shock termico si sarà probabilmente raggrumato.


 Dopo qualche minuto lo zucchero  si sarà nuovamente sciolto e amalgamato perfettamente alla panna. Il caramello è pronto. Spegniamo il fuoco, uniamo il burro e il pizzico di sale, mescoliamo bene e invasiamo in un barattolo. Chiudete bene e fate raffreddare a testa in giù, per sterilizzare. Una volta aperto vi consiglio di tenerlo in frigo.


















Share:
Blog Design Created by pipdig