venerdì 29 aprile 2011

Tre torte dal passato decorate in pdz, una vittoria e un pacco

Da qualche settimana ho notato che tra i foodblog è in atto un nuovo trend : anche i blogger di cucina "generalista" hanno cominciato ad avvicinarsi alla decorazione delle torte in pasta di zucchero (PDZ), glassa, cioccolato plastico, MMF e simili. Questo mi ha fatto tornare alla mente la mia passione per la PDZ e i miei tre unici esperimenti fatti con la pdz  al miele di fairyskull, con i quali mi sono cimentata in tre occasioni speciali nell'ottobre 2010.

La prima con la quale ho osato prendere confidenza con la pdz è la torta  per il mio compleanno: copertura in pdz, decorazione a trapunta, realizzata con un coltello a lama liscia e il centrino con l'iniziale fatto in pdz e glassa, lavorato con la tecnica dell'embroderie anglaises. Lo so... come prima torta avrei potuto scegliere una cosa più semplice...ma a me...ormai lo sapete...a me piace osare!

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La seconda torta l'ho fatta per i 40 anni di matrimonio dei miei genitori. La copertura è in pdz rosa e la decorazione in glassa bianca.

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La terza e ultima  l'ho fatta per il compleanno di mia figlia: è una torta-pacco regalo, in pdz arancio e turchese, le perline sono fissate con la glassa. E' una torta semplice ma d'effetto.

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La ricetta di fairyskull è veramente valida e la preferisco a quella classica col glucosio perchè la pdz rimane morbida a lungo quindi è più facile da lavorare. L'unica pecca sta nel fatto che il colore naturale non è bianco candido ma avorio, a causa della presenza del miele. Personalmente adoro l'avorio, quindi per me non è un problema, ma se volete il bianco BIANCO sostituitela con quella al glucosio.

Volevo condividere con voi anche altre due notizie: la prima è che la mia ricetta delle Cuddhure è stata premiata da Mulino Chiavazza nell'ambito della raccolta di Ricette Pasquali, nella sezione delle ricette tradizionali, con una motivazione che mi riempie di orgoglio:

"44 - I Cuddhuri di Fujiko: dolci tipici calabresi ben documentati e realizzati con cura. Intorno a questo dolce si realizza l’incontro di tre generazioni: nonna, mamma e figlie. La tradizione si tramanda in questo modo. Purtroppo molte nostre ricette sono sparite e non sono meno importanti di tante opere d’arte. Anche in questo modo si tramanda la nostra storia."


E a proposito di contest, ieri mi è arrivato  un pacco dalla Francia, che attendevo con curiosità: il premio del contest di Eleonora  del blog Burro e miele. Oltre a tante cosine  gourmandes "made en France" e alle famigerate Fave Tonka, dal pacco è sbucato fuori un orsetto di peluche morbidissimo...non vi dico la gioia delle mie figlie! GRAZIE ELE! Tutto bellissimo e buonissimo!

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giovedì 28 aprile 2011

Ricicliamo la Pasqua

Oggi vi parlerò di un problema che attanaglia le mamme in questo periodo... di una piaga sociale che affligge le case italiane nei giorni successivi alla Pasqua: e ora che ci faccio con le uova di cioccolata?????

immagine presa dal web
Come sapete, o forse no..., ho tre figli. Ogni anno a Pasqua quindi è un'invasione di uova di cioccolato da parte di amiciparentipadriniemadrine che nonostante i miei divieti continuano imperterriti, per la gioia dei miei piccoli,  a riempirci di superuova ripiene di ogni sorta di gioco, puzzle, gioielli di plastica e quant'altro che sistematicamente dopo 15 minuti netti ha già fatto una brutta fine. Dopo il sequestro immediato della cioccolata e delle carte multicolore (che finiscono immediatamente nella spazzatura prima che una delle bambine la riduca in mille pezzettini colorati in preda ad un Art Attack....) si presenta il classico problema: e ora che ne faccio?  Molti amici del mio gruppo su FB mi hanno chiesto delle idee per riutilizzare le uova di Pasqua ricevute a chili durante le feste e così vista l'impossibilità di fare altro ( ...vi ricordate? Ho gli operai in casa! O.o) ho pensato di fare un post che raccogliesse un pò di idee sull'argomento.
Solitamente il cioccolato delle uova è di tipo al latte, essendo destinato soprattutto ad uso e consumo dei bambini. Se avete la fortuna di avere ricevuto delle uova di buon cioccolato dark potrete fare le ricette che vi elenco senza alcun cambiamento. Nel caso in cui avete quintali di uova di cioccolato al latte allora basterà modificare leggermente le dosi di zucchero della ricetta, diminuendo la quantità di 30- 50gr.

La prima idea che vi propongo è molto semplice: muffins stracciatella. Basterà usare l'impasto di questa torta, unire un uovo di cioccolata medio (150gr) ridotto a scagliette, mescolare bene e versare nelle formine da muffin: forno a 180° per 20 minuti e buona colazione!

Una seconda possibilità è fare dei tartufini come questi, semplici e veloci, da offrire agli amici.

I più golosi potranno scegliere tra la favolosa torta dello Ziopiero o questi buonissimi biscotti al cioccolato, sostituendo semplicemente il cioccofondente con la stessa quantità di uova di cioccolata, variando di 30gr lo zucchero.

Se avete tempo e un pò di esperienza fondete a bagnomaria il cioccolato e fate questi cioccolatini, o questi similrocher...non ve ne pentirete!
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martedì 26 aprile 2011

Una crostata alle fragole semplice e veloce

Salve a tutti! Vi lascio questa ricetta e un saluto veloce...Passate bene le vacanze pasquali? Spero di si. Per quanto mi riguarda  Pasqua in famiglia e pasquetta in totale relax...ma da oggi super lavoro: operai in casa per almeno una settimana per dare una restauratina totale....quindi niente cucina....sigh sigh.... Ne approfitterò quindi per rispolverare qualche ricetta conservata nel cassetto o per dare una sistematina a vecchie cose sparse qua e là.... 





CROSTATA DI FRAGOLE

per la frolla:
180 gr di farina

1 uovo+ un pizzico di sale
90 gr di burro
60 gr di zucchero


per la crema pasticcera:
250 g di latte
1 uovo

75 g di zucchero
30 g di amido di mais
scorza di limone

200 g di panna montata

per decorare:
fragole, gelatina in polvere


Prepariamo la crema : facciamo sobbollire il latte con la scorza di limone per qualche minuto e facciamolo intiepidire. Montiamo l'uovo con lo zucchero, uniamo l'amido e poi il latte intiepidito a filo. Rimettiamo tutto sul fuoco e mescolando sempre, facciamo rapprendere la crema (ci vorranno pochi minuti). Versiamo la crema in una ciotola e copriamola con della pellicola. Lasciamola raffreddare. Quando è fredda montiamo la panna e uniamola delicatamente alla crema.

Per la frolla: in una spianatoia disponiamo la farina a fontana, con al centro l'uovo e un pizzico di sale, lo zucchero e il burro tagliato a pezzettini. Lavoriamo la pasta velocemente con la punta delle dita e quando diventa elastica e non si attacca alle mani, formiamo un panetto, avvolgiamolo nella pellicola trasparente e facciamo riposare in frigo per un'ora.
Passata un'ora stendiamo la pasta frolla e sistemiamola in uno stampo imburrato e infarinato. Buchiamo il fondo con una forchetta e ricopriamo la pasta con carta da forno e un pugno di legumi (eviteranno che si gonfi durante la cottura).

Mettiamo in forno caldo a 200° per 15 minuti, poi togliamo i legumi e la carta e proseguiamo la cottura per altri 5 minuti a 180°.

Quando la base sarà fredda, spalmiamo la crema e guarniamo con le fragole . Prepariamo la gelatina secondo le istruzioni, versiamola sulla crostata e conserviamo in frigo
 per almeno un'ora prima di divorarla!







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venerdì 22 aprile 2011

Millefoglie chic per il pranzo di Pasqua

Tra due giorni sarà Pasqua e per ogni casalinga questo è un periodo di intenso lavoro. Oltre alle famose pulizie legate a questo periodo ( ehehehe si approfitta della primavera per spalancare porte e finestre e lavare tutto il lavabile, dal cane ai lampadari, passando per tende, materassi e quant'altro....) che scacciano via  polvere e acari e accolgono a braccia aperte pollini di ogni sorta (leggi allergia all'ennesima potenza...O.o) una domanda preme insistentemente contro la sua corteccia cerebrale : che cosa cucino per questa festività ? Le reazioni a questo punto sono varie: c'è la classica che ha il suo menù da 30 anni e non lo cambia mancoammazzata... poi c'è la trendy che compra 15 riviste in edicola e passa la giornata a sfogliarsele tutte e a decidere un menù super particolare e poi va al ristorante perchè.... è già Pasqua ....l'eterna indecisa...questo o quello....o quell'altro...vorrei qualcosa di nuovo ma...non so...? ...e alla fine capitola davanti al "solito agnello"....e infine c'è lei...la superorganizzata... la perfetta...: 4 figli, casa splendente, marito adorante con fascio di fiori quotidiani, serenità all'ennesima potenza, look curato appenauscitadaestetistaeparrucchiera, pranzo programmato da una settimana, dall'antipasto ai segnaposto a forma di uovo.... secondo me sotto quella quarta di reggiseno nasconde un hardware degno di Mac e Win messi insieme...avete presente "La donna perfetta" con Nicole Kidman??? 
Chiunque voi siate...a qualunque categoria apparteniate, questa piccola idea (tratta dal libro "Scuola di cucina- Pasta, riso, cereali, impasti" di Food Editore e rielaborata  a mio gusto)  è per voi insieme al mio augurio di una serena Pasqua trascorsa con le persone che amate. Auguri a tutti !






MILLEFOGLIE DECO'
con cuore verde cremoso

per la sfoglia Decò
2 uova
200gr di farina 00
farina di semola per spolverare
foglioline di prezzemolo

per la crema di farcitura:
500 gr di broccoletti
un cucchiaio d'olio EVO
250 gr di besciamella ( qui la mia ricetta )
3-4 cucchiai di grana grattugiato
20 gr di burro
100gr di mozzarella
sale, pepe
per 4 persone

Prepariamo la sfoglia per la nostra millefoglie : farina a fontana , un pizzico di sale  e le due uova al centro. Incominciamo a battere le uova con una forchetta dentro la fontana stessa, prendendo man mano la farina dai bordi. Quando l'impasto diventerà troppo duro per la forchetta è il momento di usare le mani. Impastiamo fino ad ottenere un panetto compatto e non appiccicoso che avvolgeremo nella pellicola e metteremo a riposare per mezz'ora in frigo. Mentre la pasta riposa, laviamo bene il prezzemolo, lo dividiamo in foglie e lo facciamo asciugare bene su carta assorbente. Puliamo e laviamo i broccoletti, dividiamoli in cime e facciamoli cuocere a vapore per 15 minuti, quindi uniamo sale, pepe e olio e frulliamoli tenendone da parte qualcuno intero. Prepariamo la besciamella secondo la ricetta  e uniamola alla crema di broccoletti, aggiungiamo tre cucchiai di parmigiano e mescoliamo bene.
Riprendiamo la pasta, spolveriamo bene con la semola e dividiamola in due panetti. Stendiamo la sfoglia più volte con la Nonna Papera con spessore n° 3, ripiegandola su se stessa fino ad avere la giusta consistenza, quindi la stendiamo al n° 4 e la adagiamo su un piano ben spolverizzato di semola. Distribuiamo le foglie di prezzemolo su metà sfoglia e ripieghiamo sopra l'altra metà, facendola aderire bene, per eliminare eventuali bolle d'aria, quindi ripassiamo la sfoglia così piegata ancora una volta nella macchinetta al n°4. Otterremo così la nostra sfoglia Decò pronta per essere monoporzionata. Fate lo stesso con il secondo panetto.
Con un tagliapasta tagliamo la sfoglia in cerchi di circa 10cm o se preferite anche in quadrati. La sfoglia rimanente può essere rimpastata e stesa nuovamente.

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Facciamo sbollentare per pochi minuti le sfoglie in acqua salata (a cui avremo unito un cucchiaio d’olio per far si che non si attacchino tra loro) quindi  foderiamo una teglia con carta da forno, imburriamo leggermente e sistemiamo 8 dischetti di pasta, distribuiamo su ognuno un cucchiaio di crema verde, dei dadini di mozzarella e qualche broccoletto al vapore intero. Copriamo con un secondo disco di pasta e ripetiamo l'operazione. Concludiamo con un terzo disco, qualche noce di burro e un cucchiaino di parmigiano. Copriamo con alluminio e inforniamo a 180° per 15 minuti, quindi scopriamo la teglia e facciamo leggermente gratinare per qualche minuto.


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Serviamo la millefoglie accompagnata dalla crema verde rimasta.






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Con questa ricetta partecipo al contest della mia amica Dada di Le ricette dell'amore vero.

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mercoledì 20 aprile 2011

Cacao-caffè...variazioni sul tema

Quando ho ideato la "Dolce Vittoria" ho pensato subito che su quella facile base si potevano costruire infinite varianti, un pò come avviene con i macarons. E così, visto che amo il limone esageratamente dopo poco è nata "Armonia mediterranea" e oggi questa piccola Torre che appaga la voglia di chi come me ama il connubio cacao-caffè. Sono tutti dessert molto semplici ma coreografici, ideali a fine pasto perchè racchiudono in pochi bocconi aromi e sapori molto appaganti. Ve li consiglio come conclusione del vostro pranzo di Pasqua se volete un'alternativa alla tradizionale Colomba.


SEMPLICEMENTE IRRESISTIBILE


per le meringhe al cacao:
2 albumi
zucchero semolato in rapporto di 1:1,5 rispetto al peso degli albumi
2 gocce di limone
un cucchiaino di cacao
mandorle a scaglie

per la crema al caffè:
3 tazzine di caffè ristretto
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di amido di mais
250 gr di mascarpone (o panna montata)
praline al cioccolato o chicchi interi di caffè

per 6 persone

Prepariamo i dischetti di meringa: accendiamo il forno a 100°. Pesiamo gli albumi e mettiamoli in una ciotola quindi pesiamo lo zucchero in misura di 1:1,5 rispetto agli albumi ( es. 50 gr di albumi, 75gr di zucchero)e mettiamolo da parte. Con un frullino cominciamo a montare gli albumi con le gocce di limone. Dopo un paio di minuti, quando cominciano a prendere consistenza uniamo lo zucchero un pò alla volta, continuando a montare, quindi uniamo il cacao e montiamo fino ad ottenere una meringa lucida e soda. Mettiamo la meringa in un sac à poche e su una teglia con carta da forno, formiamo 12 dischetti di circa 8-10 cm di diametro, decoriamo con le scaglie di mandorla  e inforniamo. Le meringhe le ho fatte la sera, quindi per la cottura le ho lasciate mezz'ora in forno a 100°, quindi ho spento e le ho lasciate dentro fino a mattina, affinchè si finissero di rassodare col calore del forno spento, altrimenti consiglio di lasciarle un'ora.
Per la crema, versiamo in un pentolino il caffè e lo zucchero, facciamo scaldare e uniamo l'amido, mescolando energicamente fino a che non si addenserà e diventerà una crema. Facciamo raffreddare, mescolando ogni tanto e uniamola a cucchiaiate al mascarpone, montando il tutto con un frullino elettrico perchè le due masse si incorporino perfettamente.
Montiamo il dolce: adagiamo il primo disco di meringa su un piatto, quindi siringhiamo dei ciuffi di crema al caffè formando uno strato regolare, copriamo col secondo disco molto delicatamente e completiamo con un 
ciuffo di crema e qualche chicco di caffè o praline al cioccolato a forma di chicco.








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lunedì 18 aprile 2011

Due piccioni con un...calamaro!

Una delle caratteristiche della cucina mediterranea, e nel mio caso calabrese, è quella di essere caratterizzata da piatti unici, per quanto riguarda la quotidianità, e da piatti "due in uno" nei giorni di festa. Come cosa sono i piatti "due in uno"? Sono quei piatti della festa, solitamente i sughi, con i quali si prepara in un solo colpo il primo e il secondo. La carne o il pesce infatti erano alimenti che nella tradizione si mangiavano solo la domenica e quindi per utilizzarli al meglio e al massimo si usavano per insaporire il sugo con il quale condire la pasta e come secondo piatto da gustare accompagnato dal pane e da qualche cucchiaiata di sugo.
Uno dei miei piatti "due in uno" preferiti è la pasta ( di solito linguine o spaghetti) con il sugo nero del calamaro e quindi il calamaro ripieno. Solitamente al sugo nero è associata la seppia, più nota per il suo inchiostro nero, rispetto al calamaro. Nella mia famiglia invece il sugo nero è da sempre quello del calamaro, più dolce e digeribile rispetto a quello di seppia. Provatelo e non ve ne pentirete!



LINGUINE AL NERO
con calamaro ripieno

un calamaro grande o due medi
un panino raffermo da un giorno macinato
un paio di cucchiai di grana grattugiato
aglio, olio EVO, prezzemolo, 
qualche cappero o tre olive verdi sminuzzate
sale e pepe
750ml di sugo di pomodoro
cipolla di Tropea



Puliamo il calamaro dalle interiora, avendo cura di non rompere il sacchetto dove è custodito l'inchiostro, e mettiamolo da parte (se lo facciamo fare al nostro pescivendolo di fiducia è molto meglio ehehehe!). Passiamo sotto l'acqua il nostro calamaro e prepariamo il ripeno. Mescoliamo il panino macinato , il grana, l'aglio e il prezzemolo tritati finemente, i capperi e le olive, sale e pepe, quindi uniamo qualche cucchiaio di olio . Riempiamo il calamaro con questo ripieno e chiudiamolo con uno stecchino.
In un tegame capiente mettiamo a scaldare un paio di cucchiai d'olio e facciamo abbrustolire il calamaro e i tentacoli da entrambi i lati, uniamo la cipolla e appena si colora versiamo il sugo di pomodoro, saliamo e facciamo cuocere  a fuoco basso per un'ora. Trascorso questo tempo, versiamo nel sugo l'inchiostro messo da parte nella sacca e mescoliamo bene: il nostro sugo diventerà nero! facciamo cuocere per altri 10 minuti e spegniamo il fuoco. Portiamo a cottura le linguine e condiamole col sugo nero. Il calamaro sarà il nostro secondo piatto, affettato e accompagnato da un'insalata. Buona scarpetta a tutti!


primo.....


...e secondo



Buon appetito!


Con questa ricetta partecipo al contest di Farina, lievito e fantasia
Contest " 150 anni in tavola"

e al contest di Profumi e sapori.

Il mio nuovo coloratissimo contest
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venerdì 15 aprile 2011

Profumo di Pasqua: I Cuddhuri

Ognuno di noi ha nel proprio cassetto una madeleine proustiana, ovvero un cibo che ha in sè dei profumi e dei sapori che racchiudono l'universo dei ricordi e che con un solo morso hanno la capacità di portarci indietro nel tempo.
La mia madeleine sono i Cuddhuri, dei dolci semplici che si preparano per la Pasqua...anzi no....che sono la Pasqua... mi correggo ancora.... che erano la Pasqua quando ero bambina, prima dell'avvento di Kinder e Giochi preziosi : erano questi infatti i doni che noi bimbi ricevevamo per la Festa della Risurrezione .

L'origine di questi dolci è molto antica e ci ricorda le nostre discendenze greche. Anche le forme richiamano alla memoria riti millenari che mescolano sacro e profano: 'a palumba, la colomba simbolo della pace e dello Spirito Santo, 'u panareddhu, il cestino, che le ragazze erano solite preparare e decorare con uova sode come regalo per il loro promesso sposo, 'a pupa, la bambola,  per le bimbe, 'u cori, il cuore, e 'a cuddhura, la ciambella intrecciata, simboli bene auguranti di prosperità.
Durante la Settimana Santa, per le strade del paese era una festa di profumi provenienti dai forni di ogni casa:  non c'era famiglia in cui non ci fosse una ragazza che preparava il suo panareddhu con le uova... o una mamma che non impastasse pazientemente chili e chili di pupe o cuori o cuddhureddhe che i bimbi si divertivano a decorare con le caramelline colorate...I più grandicelli  facevano  a gara a chi doveva spennellare l'uovo e quando si infornavano,  tra una teglia e l'altra, si veniva investiti dall'intenso profumo di ammoniaca.
L'altro ieri ho fatto i Cuddhuri con le mie figlie e mia madre: è stato bello prepararle insieme alle mie donne, se escludiamo l'inevitabile...ovvero una marea di caramelline sparse ovunque per la cucina. Ho preparato anche un panareddhu  e quando l'ha visto mio marito ha sorriso esclamando "Da quanto tempo non ne vedevo uno!"... esattamente da 17 anni.





CUDDHURI

1kg di farina
6 uova
150gr di strutto
350 gr di zucchero
20gr di ammoniaca
2 bustine di vanillina
per il cestino: 2 uova sode
per decorare: 1tuorlo+latte per spennellare, mompariglia

Mescoliamo  la farina con  lo zucchero, l'ammoniaca e la vanillina. Formiamo la fontana e mettiamo al centro le uova e lo strutto. Impastiamo bene fino ad ottenere una pasta della consistenza della pasta frolla.
Stendiamo una sfoglia di circa mezzo cm e con delle formine tagliamo i biscotti oppure formiamo dei cordoncini di pasta e li intrecciamo dando la forma desiderata. Sistemiamo i biscotti su teglie ricoperte di carta forno quindi spennelliamo con l'uovo sbattuto col latte e poi decoriamo con le palline di mompariglia.
Inforniamo a 170° per 15 minuti.... controlliamo sempre la cottura, non devono colorarsi troppo!


clicca sulle foto e...vedrai!










Con questa ricetta partecipo al contest di Farina, lievito e fantasia.


Contest " 150 anni in tavola"


e alla raccolta di la Cultura del Frumento- Mulino Chiavazza

     
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mercoledì 13 aprile 2011

La pastiera napoletana... a gentile richiesta

Uno dei dolci nazionalmente riconosciuti come simbolo della Pasqua, insieme alla Colomba, è sicuramente la pastiera napoletana, una sorta di crostata di ricotta e grano, profumatissima ai fiori d'arancio. Anche dalle mie parti, pur non essendo un dolce strettamente legato alla tradizione regionale  è molto apprezzato, soprattutto dal mio amico Pantani... che  tra una cosa e l'altra l'ultima volta che è venuto a pranzo da me mi ha detto..."Allora per Pasqua mi devi fare la pastiera! Me ne mangerei una intera tutta da solo per quanto mi piace!". E senza aspettare la mia risposta affermativa "....allora me la prepari prima di partire !". Ok...te la preparo... no problem...
Ora io dico....ma si può prendere un impegno con un fan della pastiera napoletana (... che non è esattamente un uovo al tegamino)... senza MAI averla fatta prima di allora? Si può....Prima o poi dovevo provarci anch'io e così dopo un appello alle amiche blogger di FB e dopo vari giri di link segnalati e googlati  ho trovato quello che cercavo: qui sul sito della pastiera ho preso gli ingredienti e invece qui da Marcella il metodo di preparazione che mi ha convinto più di altri... e questo è il risultato.



LA PASTIERA

Per la frolla: 
400gr di farina
200gr di zucchero
200gr di burro
2 uova
sale e scorza di limone

per la crema
560gr di ricotta
320 di grano cotto
480gr di zucchero
80 gr di latte
la buccia intera di un limone
40 gr di scorza d'arancia candita
un cucchiaio di burro
4 uova intere+2 tuorli
5 gr di acqua di fiori d'arancio

per due pastiere, una da 24 e una da 20


Mettiamo a bollire per 10 minuti il grano in un pentolino con il latte, il burro e la buccia di limone intera. Intanto montiamo bene la ricotta con lo zucchero, fino a farla diventare una crema e la mettiamo in frigorifero per un'ora a riposare. Facciamo raffreddare anche la crema di grano e intanto prepariamo la pasta frolla : sistemiamo la farina a fontana e dentro ci mettiamo il burro a tocchetti, le uova, lo zucchero, la scorza di limone grattugiata e il sale. impastiamo bene e lasciamo riposare il panetto in frigo per mezz'oretta circa. Riprendiamo la crema di ricotta e ci versiamo dentro il grano cotto con il latte (ricordiamoci di togliere via la scorza del limone!) e mescoliamo bene il tutto, quindi uniamo a uno alla volta le uova e i tuorli, i canditi e l'acqua di fiori d'arancio. Alla fine risulterà un composto abbastanza liquido.  
Stendiamo la pasta frolla e foderiamo le due tortiere imburrate e infarinate, tenendo da parte la pasta per la griglia della pastiera. Versiamo il composto di grano e ricotta con un mestolo e se vogliamo una pastiera esteticamente perfetta, manteniamoci fino a un cm e mezzo al di sotto del bordo di frolla, perchè in cottura il ripieno si gonfierà molto e tenderà a salire oltre il bordo. Completiamo con delle strisce di pasta che formeranno la griglia e inforniamo a 180° per un'ora circa.






che profumo di fiori d'arancio...







Con questa ricetta partecipo alla raccolta di la Cultura del Frumento- Mulino Chiavazza

     


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lunedì 11 aprile 2011

La Pasqua della tradizione: le Stracette.

Oggi per voi dei biscotti speciali che si preparano nel periodo di Pasqua. Rombi a base di mandorla e piacevolmente profumati con cannella e garofano in polvere, le  Stracette devono il loro nome all'omonimo termine dialettale calabrese di straci ovvero antichi mattoni di terracotta o forse tegole. Croccantissimi e scricchioloni  a causa dell'assenza di uova nell'impasto, questi biscotti  allietano la Pasqua e la pasquetta dalle mie parti e  sono anche i miei preferiti tra i dolci pasquali. L'aspetto non rende giustizia alla loro bontà... provateli inzuppati nel the, nel caffè o nel latte...sono deliziosi! Quella che vi lascio è la mia ricetta di famiglia.



STRACETTE

1 kg di farina
20gr di ammoniaca
600gr di zucchero
4gr di cannella
4gr di garofano in polvere
250gr di farina di mandorle macinate con la buccia
100 gr di mandorle intere
300gr di acqua


Mescoliamo tutte le polveri (farina,ammoniaca, zucchero, cannella, garofano e farina di mandorle) e disponiamole a fontana. Al centro versiamo l'acqua e impastiamo. Facciamo riposare in frigo per mezz'ora e poi stendiamo la pasta in una sfoglia di 3mm circa. Tagliamo la pasta a rombi e guarniamo ogni rombo con una mandorla intera. Sistemiamo i biscotti ben distanziati perchè in cottura si gonfieranno molto. Inforniamo a 170° per 20 minuti. Prima di spostare i biscotti dalla teglia aspettare che si raffreddino un pò.
















Con questa ricetta partecipo alla raccolta di la Cultura del Frumento- Mulino Chiavazza


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venerdì 8 aprile 2011

Pic-nic di primavera

Il mio mare...
Aprile dolce dormire... Aprile ogni goccia un barile... Aprile non ti scoprire... Checche se ne dica , di bello o di brutto, aprile è uno dei mesi che amo di più: da studentessa lo amavo perchè con i suoi 30 giorni, i ponti e le vacanze era veramente il più lieve da passare....ad aprile l'hanno scolastico finisce... si sente già profumo d'estate senza però ancora la preoccupazione di recuperare le  interrogazioni andate così così (...eheheh...per quelle si aspettava maggio...ad aprile si andava in gita!).  Oggi che studentessa non lo sono più da un pezzo amo aprile per quei primi raggi di sole che filtrano dalle mie tapparelle la mattina presto, per quell'arietta calda presaga dell'estate che mi avvolge sul balcone mentre stendo i panni, per la luce che illumina le giornate fino a tardi ...e per il mare, il mio mare, che ad aprile si mostra finalmente trasparente e calmo e mi chiama ogni mattina perchè io vada a salutarlo, a piedi nudi sulla sabbia calda. Aprile è anche tempo di pic-nic e gite fuori porta, di Pasqua e pasquetta...ma anche semplicemente di una mattinata diversa, di un sabato diverso, a cercare con i bimbi pietre e conchiglie, tesori nascosti sulla spiaggia. Buon weekend a tutti!


CAKE DI PANE a modo mio

Un filone di pane integrale di qualche giorno
un uovo+ 2tuorli
200ml di latte
sale e pepe
80 gr di parmigiano grattuggiato
semi di sesamo
100gr di prosciutto cotto in una sola fetta
olive verdi
150 gr del vostro formaggio filante preferito ( io provolone...)



Affettiamo il pane in maniera regolare e disponiamo uno strato di fette sul fondo di una teglia da plumcake foderata di carta da forno. Sbattiamo bene le uova con sale e pepe e uniamo il latte. Versiamo alcuni cucchiai di uova sbattute sul primo strato di pane, in modo da inzupparlo bene, quindi spolverizziamo con il parmigiano e disponiamo metà della fetta di prosciutto cotto, uno strato di provolone a dadini e qualche oliva. Facciamo un secondo strato di pane e ripetiamo le operazioni descritte. Ultimiamo il cake con un terzo e ultimo strato di pane, l'uovo sbattuto rimasto, il parmigiano, i semi di sesamo e qualche oliva intera. Inforniamo a 180° per mezz'ora circa... fino a doratura. Da mangiare tiepido o freddo.







e a proposito di pic-nic partecipo al contest di Assaggi di viaggio dedicato a questo tema....


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