venerdì 25 maggio 2012

De Maritozzo Caesaris- Il maritozzo di Cesare

"Maritozzus est omnis divisum in partes tres, quarum unam est fermentatam farinam, aliam cremorem lactis, tertiam parves et rubres et pubentes parves fructus appellatur fragole. Maritozzus placet omni populo romano qui edit maritozzum in ientaculo cotidie. Imperator Caesar etiam edit maritozzum et eius cocus, magister Adrianus, cotidie parat maritozzum per imperatorem atque omnes suas legiones."


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MARITOZZUS

per mixtus magistri Adriani:
450gr farina Manitoba 
50gr farina risi
200gr aqua 
90gr saccharum
1 cochlearum mellis
1 ovum + 1 rubrum
8gr levitum 
8gr salis
1 cochlearum mellis
60gr butyrum
40gr oleum semenis
cortices aurantiacis
albumen et saccharum

200 ml cremor lactis
fragoles


Forse è meglio però che per la preparazione vi rimandi alla ricetta originale del Magister Adrianus! Eccola qui!

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Completate con una montagna di cremor lactis ben montata e tante parves rubres fructus!!!! Mi raccomando!

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Questo piccolo scherzetto l'ho preparato per il contest delle mie amiche Broccolette ( il premio è il libro Roma Fuori Pista!)... e per i due giudici: il Temutissimo e l'Arabella! Spero vi siate divertiti anche voi a tradurre....ihihihihi


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mercoledì 23 maggio 2012

Semifreddo nocciola e cioccolato...finalmente!

Forse non tutti sanno che... io adoro i semifreddi.
Forse non tutti sanno che... ne ho fatti veramente di tutti i... gusti (fragole e cocco, rocher fragole e ciocco bianco, similviennetta, cioccolato nero e cioccolato bianco, tiramisù, foresta nera, after eight...).
Forse non tutti sanno che... io ho un debole per la nocciola.
E allora come mai non ho mai fatto un semifreddo con il mio gusto preferito????
Semplice... non ho mai trovato l'ingrediente principale (la pasta di nocciole) di qualità... che soddisfacesse veramente il mio palato esigente (eheeheheh...sono severissima in fatto di nocciole!!!).
Poi il miracolo... Un giorno la mia amica Valentina mi segnala un'azienda che lavora solo nocciole del Piemonte I.G.P.... i Fratelli Caffa di Cuneo... "Che ne dici?..Vorresti provare la loro pasta di nocciole? " E io..."E me lo chiedi? Certo!"....
Ricevere il pacchetto con il vasetto e aprirlo per intingervi il dito e assaggiare è stato un tutt'uno... Credetemi... mai assaggiata una cosa così...!!! Nocciole cremose...VERE nocciole...senza aromi, senza aggiunte... insomma una pasta di nocciole che sa di nocciole!!!! A quel punto...mi è scesa la lacrimuccia... (credetemi...! Lo so, roba da foodblogger!...) e mi sono detta: è lei!!!
Così ho subito sperimentato il mio semifreddo... ne ho fatti due per la verità... per due compleanni davvero speciali: uno per mia madre e uno per mia suocera che, manco a dirlo, compiono gli anni entrambe a maggio, a distanza di  5 giorni!
Prima di lasciarvi alla ricetta, volevo dirvi che oltre me, altre 5 amiche hanno ricevuto la possibilità di giocare con i prodotti dei Fratelli Caffa: una è Ornella, che con la pasta di nocciole ci ha fatto dei cioccolatini golosissimi...le altre 4 le conoscerete seguendoci di volta in volta... per altre 4 settimane. Chi sarà la prossima? Lo scoprirete cliccando sul bannerino delle Noccioline, che trovate in alto a sinistra. Non perdete questa simpatica staffetta se amate come me le nocciole e la qualità delle materie prime. Ne vedrete delle...buone!

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SEMIFREDDO NOCCIOLA E CIOCCOLATO



per la meringa italiana: 3 albumi + un cucchiaio di zucchero
130gr di zucchero
36 gr di acqua


500 ml di panna vegetale zuccherata oppure panna di latte fresca+1 cucchiaio di zucchero
3 tuorli
3 cucchiai di zucchero
60 gr di ciocco fondente al 70% fuso a bagnomaria
200 gr di pasta di nocciole Fratelli Caffa
granella di nocciole

per decorare:
qualche nocciola intera
100gr di panna montata


Prendiamo uno stampo da plumecake e lo foderiamo con carta da forno, ma solo sui lati lunghi e sulla base: questo ci servirà per sformare più facilmente il semifreddo.


semifreddo5jpgPrepariamo la meringa italiana: in un pentolino facciamo uno sciroppo con l'acqua e lo zucchero e portiamolo a bollore, intanto montiamo gli albumi  con il cucchiaio di zucchero . Quando lo sciroppo raggiungerà i 121°( ci servirà un termometro...)  versiamone i 2/3  velocemente sugli albumi montati, azionando la velocità della nostra planetaria( o anche del nostro frullino...) al massimo, quindi dopo qualche secondo, versiamo il rimanente sciroppo a filo, ma sempre a massima velocità, fino a che la meringa non sarà quasi fredda
Se avremo eseguito bene questa delicata operazione avremo ottenuto una meringa gonfia, lucida e soda. Versiamola in una ciotola, copriamola con cellophane e mettiamola in freezer per un paio di minuti.
Intanto montiamo 500ml di  panna in una ciotola capiente. Uniamo la meringa alla panna, mescolando le due masse dal basso verso l'alto. Montiamo i tuorli a crema con tre cucchiai di zucchero , quindi dividiamo la crema in due parti: ad una uniamo il cioccolato fondente fuso e all'altra la pasta di nocciole e mescoliamo bene. Dividiamo il composto di panna e meringa in due ciotole: in  una ciotola  uniamo la crema di ciocco nera e mescoliamo per fare amalgamare. Nell'altra invece uniamo la crema alla nocciola  e qualche cucchiaio di granella, mescolando delicatamente. Prendiamo lo stampo  e versiamoci il composto alla nocciola,  avendo cura di spalmarlo bene , quindi il  composto al cioccolato,cercando di lisciarne la superficie il più possibile con una spatola. Mettiamo in freezer per almeno 12 ore , sformiamo molto delicatamente, aiutandoci con le ali di carta da forno. Decoriamo con ciuffi di panna, granella e qualche nocciola intera.

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Il risultato è stato spettacolare... in particolare il gusto alla nocciola è stato apprezzatissimo da tutti! Se anche voi volete assaggiare questa pasta di nocciole e tanti altri prodotti a base di nocciola, non dovete fare altro che cliccare sul logo sotto.




FRATELLI CAFFA
DI GIOVANNI E VITTORIO CAFFA & C. SAS
C.so Einaudi, 8/12 - 12074 Cortemilia (CN)
Tel.: 0173 81021 - Fax: 0173 81577
 







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Alla prossima!

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lunedì 21 maggio 2012

Silenzio....

Oggi nessuna ricetta... solo silenzio... per Melissa e per tutti gli amici brindisini e emiliani.
So che capirete...
Un abbraccio a tutti.
Fujiko
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venerdì 18 maggio 2012

Portagioie di zucchero

Finito il tempo dei viaggi e dei reportage, rieccomi in cucina!
Per la festa della mamma volevo fare per la mia dolce mammina qualcosa di speciale. Ma come al solito tra viaggi, ritorni, figli e casa che cade a pezzi, mi sono ritrovata al sabato prima senza essere riuscita a concludere nulla.
Sabato pomeriggio... in un attimo di follia pura, mi sono detta : ci provo!
Si, perchè quello che volevo fare l'avevo bene in mente.... l'avevo visto e sbirciato decine di volte sul blog che divide con la mia amica Ornella... ma tra il dire e il fare....
Così ho acceso il forno e con quello che avevo ci ho provato. E devo dire che nonostante non sia perfetto, è venuto fuori un buon primo esperimento.
La tecnica è veramente facile e geniale, bisogna solo fare un pò di attenzione nella fase più delicata....
Ma ora bando alle ciance... ecco quello che ho fatto....e tanti auguri mamma!


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PORTAGIOIE 
con la tecnica dello zucchero umido
da un'idea della maestra Paola Lazzari

Per il vasetto: zucchero semolato
acqua

Per il coperchio: pasta di zucchero bianca, verde e in tre sfumature di rosa



Vi riporto direttamente le parole di Paola Lazzari per la preparazione dei vasetti:

"... prendiamo dello zucchero super fino e poniamolo in un grosso recipiente, spruzziamolo di acqua fredda e cominciamo subito a mescolarlo in modo che si bagni in maniera uniforme. Deve risultare umido come la sabbia, quando da bimbi facevamo i castelli e non bagnato in modo tale da disciogliersi. Per vedere se è ben bagnato, prenderne un po’ su una mano e stringere: se aprendo la mano lo zucchero rimane in foma, va bene. Se si sfalda, unire dell’acqua, se lascia la mano troppo sporca, unire dello zucchero.
A questo punto, memori dei nostri giochi d’infanzia, riempire la formina prescelta con lo zucchero, pressare bene, lisciare la superficie e sformare tutto su un tappetino in silicone posto su una lastra. Se il tappetino non ce lo avete, utilizzate un foglio di cartone (quello delle scatole da imballo) con della carta da forno stesa sopra.
Se lo zucchero è bagnato bene  si staccherà subito dalla forma. Se invece rimane incollato alla forma, vuol dire che lo zucchero è troppo umido e va quindi aggiunto dello zucchero asciutto. Se viceversa il vasetto sformato tende a sfaldarsi, vuol dire che lo zucchero è poco bagnato e quindi va unita poca acqua in più. In ogni caso lo spettro è ampio, per cui vedrete che al primo colpo verrà tutto benissimo.
Fatti i cuori che ci occorrono, li passiamo in forno per una decina di minuti a 100°C, lasciando anche lo sportello appena sfessurato, in modo da far evaporare tutta l’umidità."

A questo punto, sforniamo il nostro vasetto prendiamolo delicatamente in mano (aspettiamo qualche minuto però...perchè si raffreddino) e con un cucchiaino scaviamone l'interno che sarà ancora morbido, in modo da formare la cavità del portagioie, avendo cura però di lasciare un certo spessore, altrimenti rischia di rompersi. Rimettiamolo in forno con la parte cava verso l' alto per altri 5 minuti.
La base del vasetto è pronta. Non ci resta che farla ben raffreddare.
Intanto facciamo in coperchio che dovrà avere la stessa circonferenza del vasetto. Quindi stendiamo la pdz dello spessore di almeno mezzo cm e con un tagliapasta ricaviamo il nostro coperchio. Decoriamolo come più ci piace ... fiori, cuoricini... quello che vogliamo. Io ho fatto delle roselline con la tecnica a nastro e le ho fissate con una goccia di decorgel.
Fate seccare bene il coperchio prima di appoggiarlo alla base, almeno un paio di giorni.

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Alla prossima e buon week-end!
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mercoledì 16 maggio 2012

Folgorata... sulle Strade della Mozzarella! (seconda parte)

Continuiamo il nostro viaggio tra le parole e le immagini della convention " Le strade della mozzarella" (per leggere la prima parte cliccate qui).

PAESTUM

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Paestum non è stato solo il luogo che ha ospitato la convention, ma qualcosa di più.
Ho avuto modo di visitare il museo e la zona archeologica della città. Passeggiando per quelle rovine, tra l'erba alta e il sole cocente, ho sentito una forte emozione... Sembrava di respirare la storia greca in ogni angolo, in ogni blocco di pietra...passeggiare sulla strada percorsa secoli fa da chissà quali personaggi, re, gente comune... non è una cosa che capita spesso!


IL CASEIFICIO


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Il mercoledì mattina, prima di partire siamo andati a visitare il caseificio Vannulo, una tenuta risalente ai primi del Novecento, riconvertita in caseificio negli anni Novanta. E' un complesso straordinariamente moderno, tecnologicamente avanzato, biologico al 100%, in cui le bufale vengono seguite dalla nascita alla macellazione. Persino i loro escrementi (non vi scandalizzerete, vero?) vengono riciclati come concime per i campi da pascolo.
Le bufale vengono accudite, lavate, munte, hanno persino delle spazzole rotanti a loro disposizione per i "grattini" quotidiani... e poi tutto il complesso è straordinariamente pulito. Il latte prodotto giornalmente dalle 500 bufale viene lavorato in loco e trasformato dai bravissimi casari in deliziose mozzarelle, burro, ricotta, yogurt e persino gelato. Ma il caseificio nasconde in sè due preziosi tesori....




IL LABORATORIO ARTIGIANO


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Entrando nel piccolo laboratorio adiacente il caseificio si rimane senza fiato... Due maestri artigiani lavorano la pelle di bufala conciata con metodi naturali e dalle loro preziose mani nascono dei capolavori di pelletteria  ispirati dagli antichi attrezzi contadini: una fuscella per la ricotta diventa un portapenne... un panierino si trasforma in una elegante borsa da passeggio...


IL MUSEO





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Nel caseificio è presente anche un piccolo museo della tradizione contadina: tutti gli attrezzi risalenti alla fondazione della tenuta sono stati recuperati e conservati in questo piccolo gioiello della tradizione: dalle antiche lampade a olio a ogni genere di pentola in rame, dagli attrezzi per la filatura della lana... c'era persino un vecchio sidecar con i contenitori d'alluminio per il trasporto del latte....



LE BLOGGER




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La mia ultima parola è Blogger.
Blogger che fotografano, blogger che sorridono...blogger che gustano, blogger che ascoltano... blogger che vincono, blogger che si emozionano...
Un abbraccio a tutte le mie compagne d'avventura che con me hanno condiviso questi tre giorni:
Gaia la piccolina ( solo d'età, è altissima!), grintosa e divertente
Meggy, dolcissima e cordiale... la nostra organizzatrice!
Patricia, con il suo accento argentino caliente e travolgente
Shamira, bella ed elegante, appassionata d'arte
Tania, la nostra guida honoris causae, una donna concreta e una buona ascoltatrice
Caris, che già conoscevo, sempre professionale e determinata
Stefania, la nostra mamma coraggiosa, che ha macinato chilometri in treno con il suo piccolo angelo di 6 mesi e lo zaino in spalla
e dulcis in fundo Antonietta, la vincitrice del contest. La sua espressione emozionata e tenera quando ci hanno dato l'annuncio ha trasmesso a tutti una grande gioia.
Ragazze è stato bellissimo conoscervi...dare un volto, una voce a tanti nomi letti in giro sul web.
Anche quest'avventura è finita... spero vi sia piaciuto leggerla e riviverla con me.
Alla prossima!


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lunedì 14 maggio 2012

Folgorata...sulle Strade della Mozzarella! (prima parte)

Lunedì scorso (...è già passata una settimana!) ha avuto luogo a Paestum la convention "Le Strade della Mozzarella", una tre giorni dedicata alla mozzarella di bufala in tutte le sue sfaccettature: dalla produzione, ai luoghi, alle ricette... E poichè ero stata scelta quale una delle 10 finaliste del contest omonimo, indetto da Barbara Guerra e Albert Sapere,  organizzatori dell'evento, sono stata invitata insieme alle mie compagne di avventura ( Gaia, Meggy, Patricia,Stefania, Caris, Antonietta, Tania, Shamira e Veruska), a partecipare in qualità di ospiti.
Sono stati tre giorni indescrivibili, in cui ho avuto modo di sentirmi coccolata dai nostri due padroni di casa, Albert e Barbara, che ci hanno dato la possibilità di godere di relax, ottimo cibo (anche gluten free...) e bellissima compagnia  ospitandoci nella splendida struttura dell'Oleandri  Resort, un elegante hotel 4 stelle, in cui avevano riservato una camera per ognuna di noi e per un nostro accompagnatore (se volete saperne di più vi rimando al dettagliatissimo post di Meggy).
La convention è stata a dir poco fantastica... se la dovessi descrivere non saprei proprio da dove cominciare... Allora ho pensato di scegliere alcune parole chiave per accompagnare le immagini di tutto ciò che mi ha colpito e che vorrei trasmettervi... Siete pronti? Allora cominciamo il nostro viaggio....



La prima parola è ....

LE TRABE

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Le Trabe è il nome della struttura che ha ospitato la convention e i laboratori con gli chef. Dire che è un posto bellissimo è riduttivo.... Si tratta di un'antica tenuta, con un mulino riconvertito in ristorante. Lungo tutto lo spazio della tenuta scorre un torrente che come un serpente cammina in lungo e in largo e su di esso ponticelli, alture, disegnano uno spettacolo singolare. Dulcis in fundo la sala di vetro che ospita i tavoli del ristorante: sorge letteralmente su una sorta di isolotto bagnato dal torrente e di fronte, una piccola cascata allieta l'occhio dei fortunati avventori.





I MAESTRI

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I tre giorni della convention sono stati caratterizzati dai LAB...ovvero dei veri e propri laboratori in cui ho avuto l'opportunità di vedere i grandi maestri al lavoro... Mi sentivo come Alice nel Paese delle Meraviglie!
Il mio lunedì è iniziato con un lab di fotografia tenuto da Laurence Mouton, fotografa francese, un misto di passione e professionalità, e supportata da Alba Pezone, amica, compagna d'avventure fotografiche, complice di progetti letterari, napoletana trapiantata in Francia, nonchè redattrice di Marie Claire e fondatrice di una scuola di cucina italiana in Francia.
Da Laurence, alla pizza verace del maestro Enzo Coccia e del maestro Franco Pepe, il passo è stato veramente breve: sostenitore della tecnologia che aiuta la tradizione il primo... talebano dell'impasto a mano il secondo.
E poi gli chef... da Mauro Uliassi a Igles Corelli, passando per Francesco Sposito, Davide  Scabin e Ilario Vinciguerra... Un posto a parte merita lo chef Raffaele Vitale e gli altri chef della "Banda del Maccaturo", il laboratorio che ho apprezzato di più e in cui ho percepito veramente l'importanza e la grandezza dello chef... ovvero colui che apre il convivo, che elabora il piacere di stare insieme a tavola come momento non solo di nutrimento ma anche di gioia e condivisione.... E tutto questo era tangibile nelle parole di uno di loro..."Noi siamo solo cuochi...In questo momento storico il nostro Paese ha bisogno di ritornare alla semplicità della tradizione...".



IL CIBO


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Il cibo, inutile dirlo, è stato il vero protagonista di queste giornate... Cibo semplice come la pizza, cibo elegante come i piatti degli chef, cibo cibo cibo...con mozzarella di bufala, ma anche no.
Ho assaggiato tutto... tutto quello che potevo e anche quello che non potevo... Lo so... lo so cosa starete pensando... ma quando mi ricapitava più ??? Le occasioni vanno colte nonostante tutto, quando il gioco vale la candela...



LE MANI



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Mani....mani che impastano, che friggono, che stendono, che decorano... mani che offrono e che prendono...mani che si stringono, mani che trasmettono... Le mani, la manualità che sono riuscita in qualche modo a catturare attraverso questi scatti mi affascina...Le mani sono il veicolo principale, la porta per accedere alle emozioni...

CONTINUA....

La seconda parte nel post di mercoledì! Vi aspetto con i templi di Paestum, le mie compagne d'avventura, le bufale del caseificio e tanto, tanto altro!
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domenica 13 maggio 2012

A tutte le mamme...

Salve a tutti! E' un periodo veramente pieno di cose questo per me... belle e brutte per la verità... ma qui si parla solo delle cose belle! Quindi in attesa del mega post in cui vi racconterò tutto, ma proprio tutto sui miei tre giorni alla convention di Paestum "Le strade della mozzarella" di cui sono stata ospite insieme alle mie altre 8 matte compagne d'avventura e relativi figli, compagni, mariti, mamme e amiche del cuore, approfitto di quest'attimo di tregua.
Voglio fare gli auguri a tutte le mamme, e in particolare alla mia, che ogni giorno ci dedicano il loro tempo, le loro attenzioni, il loro amore, da quando siamo nati. Un pensiero particolare voglio rivolgerlo soprattutto a coloro che una mamma da festeggiare non ce l'hanno più, perchè è volata via in cielo troppo presto... che per un figlio anche 90 anni sono "troppo presto"....a chi mamma non vuole esserlo e ogni giorno nega il diritto alla vita a un piccolo angelo...e a chi mamma invece non potrà esserlo mai... A tutte le mamme, vecchie e stanche, o giovani e alla moda, alle mamme belle e a quelle sciatte, alle mamme tristi e a quelle dall'eterno sorriso... alle mamme brontolone e a quelle leggiadre, a quelle amiche e a quelle chiocce... a tutte ma proprio tutte le mamme...da figlia e da mamma... auguro di sentirsi sempre in festa... non solo in un giorno di maggio, ma ogni giorno di ogni mese di ogni anno... per capire quanto importante è il ruolo che ricoprono nella vita di ognuno di noi.


 Concludo con una bella notizia che mi riguarda: Melarossa.it, il portale dedicato al benessere alimentare e allo stare in forma mi ha onorato della sua attenzione, attraverso un'intervista in occasione della festa della mamma. Se volete leggere di cosa si tratta questo è il link dove potrete trovare la mia storia e quella di altre 5 mamme speciali : vi basterà cliccare sulla foto di ognuna. A presto con il reportage da Paestum!





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venerdì 4 maggio 2012

In cucina con i Quaderni di Repubblica!

 

"Prendere oltre 300 ricette, tagliarle con cura, mescolarle a tanti colori e a una grafica accattivante, quindi dividerle  in 28 libricini pratici e facili da consultare e servirle due volte a settimana (il venerdì e il sabato), accompagnate da un autorevole quotidiano...et voilà i Quaderni di cucina sono serviti!".

No...non è una mia nuova ricetta! Questa volta lo chef è Repubblica che ha cucinato proprio una bella sorpresa per tutti noi: una nuova collana di libri di cucina, in edicola dal 27 aprile, ogni venerdì e sabato per 14 settimane.  Con solo un euro in più infatti potrete avere insieme al Venerdì di  Repubblica e a D uno dei volumetti di questa fantastica collezione:  non si tratta della solita enciclopedia con ricette lunghe e noiose, ma di un'opera molto pratica e snella... non per niente si chiamano "Quaderni di cucina", in cui possiamo trovare non solo le ricette, tutte facili e veloci da realizzare, ma anche dritte e piccoli trucchetti per la migliore riuscita del piatto e persino uno spazio per le nostre annotazioni o per trascrivere le nostre ricette preferite. Inoltre ogni volume è dedicato a un argomento o un cibo che fa parte della nostra vita gastronomico-familiare  nel quale è impossibile non ritrovarsi: " A lume di candela!" ( per cenette romantiche)... "A fiamma spenta" (una manna dal cielo, con l'arrivo dell'estate!)... per non perlare di "Bimbi, a tavola!"...solo per dire qualche titolo. Quindi se i primi due ve li siete persi...da oggi fate un nodo al mattarello e segnatevi le prossime uscite di maggio!

3 Le buone polpette 4 maggio Il Venerdì
4 A lume di candela 5 maggio D
5 Che pizza! 11 maggio Il Venerdì
6 Ricette all'amo 12 maggio D
7 Verdure che passione! 18 maggio Il Venerdì
8 Dejeuner sur l'herbe 19 maggio D
9 Andiamo al sugo! 25 maggio Il Venerdì
10 Tutti da te. Io cosa porto? 26 maggio D

Questa è una delle ricette veloci e semplici, tratte dal volume "Butta la pasta!"... così intanto vi fate qualche ripetizione di quello che vi siete persi...

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MACCHERONCINI DEL PASTORE

380 g di maccheroncini
250 g di ricotta fresca
100 g di guanciale,
2 cucchiai di olio d’oliva extravergine
sale e pepe
 
per 4 persone
 
Tagliate il guanciale a cubetti con un coltello affilato e rosolatelo in una padella capiente con l’olio d'oliva ben caldo. 
Nel frattempo in una casseruola lessate i maccheroncini in abbondante acqua bollente salata. Scolateli appena cotti e saltateli 
in padella con il guanciale.
Aggiungete la ricotta setacciata, spolverizzate con abbondante pepe e mescolate bene con un cucchiaio di legno per amalgamare il tutto; servite la pasta ben calda. 
 
 
 
 

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Più facile di così!
 
 
Correte in edicola e non perdetevene nemmeno uno... Non vedo l'ora di scoprire e cucinare tutti gli altri...! Il volume "Dejeuner sul l'herbe"mi incuriosisce proprio...con tante ricettine per i pic-nic all'ombra di un fresco albero...ma anche sotto l'ombrellone. 

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Articolo sponsorizzato

Viral video by ebuzzing

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Saraceni.... con lo zampino di Montersino!

Se c'è un biscotto che adoro a colazione, con il latte o il caffè, è quello con grano saraceno. L'ho scoperto in farmacia, fatto da una nota marca di prodotti per celiaci, ma il pensiero di potermelo fare da me mi ha sempre stuzzicato. 
A dire il vero, qualche ricettina presa da blog amici l'avevo anche provata...ma il risultato non è stato dei migliori...
Poi spulciando qua e là mi sono imbattuta in una ricetta del "solito" Montersino, che usava un impasto con grano saraceno come base per certi dolcetti. Così ho provato a fare qualche modifica...togli qua, aggiungi là... sostituisci qui e lì... e il risultato è stato superlativo... molto meglio di quanto mi potessi aspettare: croccanti, profumati, gustosi... assomigliano un pò ai biscotti di Banderas multicereali (capisci a me!)...  Sono molto semplici e veloci da fare... non richiedono particolare abilità decorative... il frigo aiuterà moltissimo in questo caso! 
E se proprio volete esagerare, spalmateli con un velo di marmellata di lamponi.... : 'a sò morti!!!!


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SARACENI
senza glutine naturalmente

80gr di farina di mandorle
35 gr di farina di grano saraceno
50gr di farina di riso
66gr di burro
80gr di zucchero di canna
10gr di tuorlo 

Mescoliamo le tre farine  con lo zucchero e intridiamole con il burro a pezzetti : facciamo questa operazione con le mani, sbriciolando bene il burro che con il calore delle mani stesse si ammorbidirà. Quando avremo terminato l'operazione, uniamo il tuorlo e impastiamo bene fino ad ottenere un panetto compatto. Formiano con l'impasto un salsicciotto che avvolgeremo nella stagnola e metteremo in frigo a riposare per una notte.
La mattina accendiamo il forno a 160° e facciamolo scaldare. Riprendiamo l'impasto che si sarà ben solidificato e tagliamolo a fette spesse mezzo cm, adagiamole su una teglia rivestita di carta da forno e cuociamo per 15 minuti. Sforniamo i biscotti...il profumo invaderà tutta la casa...e lasciamoli ben raffreddare prima di toglierli via dalla teglia.

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mercoledì 2 maggio 2012

Ri-macarons... pink finalmente!

Macarons... croce e delizia! Vi ricordate quando li ho fatti la prima volta... anzi direi la prima degna di essere pubblicata, in realtà era la seconda...? Li avevo fatti con la ricetta di Minù... Risultato estetico abbastanza buono... sapore super.
Da allora ho provato a farli altre due volte , stessa ricetta, stesse dosi... unica variante il colore. Li volevo rosa.
Niente da fare. La prima volta dopo allora sono venuti fuori veramente brutti...niente coroncina... degli amaretti.
La seconda volta avevo setacciato bene bene, la farina di mandorle era impalpabile...perfetta... un colore bellissimo...consistenza ottima... Mi sono detta: eccoli finalmente. Croutage... e tutto il resto. Li inforno...ma... niente coroncina!!! Bellissimi, fuxia, lisci....ma niente macarons!!!!
Qualche giorno fa mi sono detta...io ci devo riuscire. Ho frullato e setacciato bene la farina di mandorle... ho separato l'albume e l'ho messo in frigo per qualche giorno... insomma... tutto. Poi per caso mi sono imbattuta in questa ricetta...che già conoscevo, ma che non avevo mai fatto. A differenza di quella di Minù non prevede asciugatura, se non per mezz'ora...e così presa dall'ansia di sapere in quattro e quattr'otto l'ho fatta. E indovinate????? I macarons sono venuti perfettissimi...lisci...rosa e con la coroncina! Ho preparato una ganache alla fragola et voilà... i Pink Macarons sono serviti! Fortuna della principiante? Non so... ma se è così devo andare subito a trovare una terza ricetta da sperimentare...per la prossima volta che mi prenderà il desiderio di macarons...viola!


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PINK MACARONS
con ganache alla fragola e cuore ai frutti di bosco

Per i gusci (dal blog Food Couture): 

2 albumi "vecchi" di 3 giorni
80g mandorle
120g zucchero a velo
50g zucchero Zefiro
una puntina di colorante in polvere rosso


per la ganache alla fragola:
60gr di cioccolato bianco
3 fragole+ un cucchiaio di zucchero
20gr di panna

composta di frutti di bosco

per 20 macarons

Per l'esecuzione vi riporto quello che dice Alice, l'autrice del blog:

- Tritare molto bene le mandorle aggiungendo mano a mano lo zucchero a velo un cucchiaio alla volta . Setacciare poi la polvere ottenuta in una ciotola.
- Montare gli albumi con un pizzico di sale aggiungendo lo zucchero semolato in 3 parti per formare una meringa ben ferma.
- Aggiungere alla meringa il mix di mandorle+zucchero a velo e mescolare cautamente dall'alto verso il basso per non smontare il composto.
- Versare in una tasca da pasticceria con la punta tonda liscia da circa 1 cm.
- Formare sulla carta da forno i macarons ben distaccati perchè poi si espandono e lasciarli riposare all'aria per circa 30 min.
- Infornare per 15 min circa a 150°C su una teglia appoggiata su un'altra teglia da forno per avere un doppio fondo (questo serve per avere l'impatto di calore e far formare la classica coroncina del macaron) e lasciar raffreddare completamente prima di staccarli.

Per la ganache: mettete le fragole tagliate a pezzettini in una piccola padella, insieme allo zucchero. Fatele caramellare e abbassate la fiamma e fatele andare per qualche minuto. Schiacciatele bene con una forchetta e unite la panna, portando tutto a bollore. Unite il cioccolato grattugiato, spegnete la fiamma e mescolate bene, fino ad ottenere una crema densa e ben amalgamata. fate raffreddare bene, quindi farcite i gusci con un velo di crema e mettete al centro di ogni guscio mezzo cucchiaino di composta di frutti di bosco. fate riposare in frigo per una notte e gustate !



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Questo è l'interno: ganache alla fragola e cuore di frutti di bosco

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martedì 1 maggio 2012

Peas and l'ove... in cocotte!

peas2La primavera è finalmente arrivata (...con un mese di ritardo).
Lo dice il mio naso...che comincia a gocciolare senza apparente motivo....
lo dicono i miei occhi gonfi e rossi... che sfrego in continuazione...
lo dicono i miei sternuti a ripetizione in giro per casa...
ma soprattutto lo "dice" il cestino colmo di piselli che mio suocero mi ha portato qualche giorno fa dalla campagna.
Se c'è una cosa che mi fa pensare all'arrivo della primavera ( a parte l'allergia...) sono proprio i legumi freschi... piselli e fave! Quel verde vivo, quei baccelli pieni di meraviglie croccanti mi riportano alla mente quando da bambina li sgusciavo con mia madre sul tavolo della cucina e per ogni fava sbucciata...tre o quattro finivano nel mio stomaco di nascosto... Peggio ancora i piselli... così teneri e saporiti... meglio del pop corn! Poi mia madre come al solito se ne accorgeva e mi rimproverava dicendo che mi facevano venire il mal di pancia...."Almeno scegli quelli più teneri!..." Ma io testona arraffavo quello che capitava e scappavo via a mangiarli indisturbata... e sapete una cosa? Il mal di pancia non mi è mai venuto!!!!





peas

Oggi per voi un piatto facile facile dal nome divertente... in cui i piselli si accompagnano alle uova. Un'idea  veloce e leggera proprio come la primavera... da fare in questo ponte di primo maggio, in completo relax.


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PEAS AND L'OVE

4 uova
300gr di piselli freschi sgusciati
mezza cipolla rossa di Tropea
qualche pistillo di zafferano
olio evo
qualche fetta di pane raffermo

per 4 persone


In una padella facciamo cuocere a fuoco moderato la cipolla tritata, con i piselli e qualche cucchiaio d'olio, regoliamo di sale e portiamo a cottura. Imburriamo bene 4 cocotte da forno e sistemiamo sul fondo di ognuna una fetta di pane raffermo, versiamoci  un paio di cucchiai di piselli, facciamo un buco in mezzo (tipo un piccolo nido...) , rompiamo un uovo e facciamolo cadere dentro il nostro nido. Completiamo con un pizzico di sale, qualche pistillo di zafferano e passiamo in forno a 180° per 10-12 minuti, fino a che l'albume non si sarà addensato.


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...il tuorlo invece dovrà rimanere morbido e cremoso... altrimenti dove lo pucciamo il pane? 

Buon appetito!




uova
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