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venerdì 29 giugno 2012

Trancetti fragola e cioccolato, ancora senza forno...!

Il caldo di questi giorni di certo non aiuta noi golosi a oltranza... noi forno-maniaci disperati.... noi che non possiamo fare a meno di avere la cucina tutta impiastricciata di ciotole di creme e leccapentole sporchi... noi che crediamo nell'impossibile ed elaboriamo dolci alla fragola quando la fragole non c'è...
Per noi irriducibili che crediamo nell'impossibile....che speriamo nell'inimmaginabile... per noi che vogliamo festeggiare l'arrivo del week-end anche con 40 gradi, Scipione, Caronte e chi più ne ha più ne metta... per noi una ricetta senza forno, pur essendo una torta...senza fragole fresche, pur profumando di esse... senza glutine, pur facendo gola senza limiti.... Per ricordare sempre che l'impossibile e l'inimmaginabile devono essere gli ingredienti più importanti della nostra vita... Italia agli Europei docet!
Buon week-end!!!!

compo

TRANCETTI 
al cioccolato e fragole

Per la base: 60gr di rice crispis 
150gr di cioccolato fondente al 55% di cacao fuso

per lo strato cremoso: 200gr di mascarpone
200ml di panna montata
100gr  di confettura alle fragole 
8 gr di gelatina in fogli (colla di pesce)

per la gelèe :150gr Fiordifrutta alle fragole e fragoline di bosco di Rigoni di Asiago
 gr di gelatina in fogli (colla di pesce)

Chocaviar Venchi- caviale di cioccolato al 75% di cacao



Versiamo i cereali in una ciotola con il cioccolato fuso e  mescoliamoli bene .Foderiamo con la carta forno il fondo di una tortiera apribile quadrata e versiamo la poltiglia di cereali sul fondo,copriamo con un secondo foglio di carta da forno e schiacciamo bene con  un batticarne fino ad avere una base liscia. Mettiamo in freezer a solidificare.
Ammolliamo 8 gr di  gelatina per 5 minuti nell'acqua fredda. In una ciotola lavoriamo con una forchetta il mascarpone  con la confettura di fragole, per farli amalgamare . Strizziamo bene la gelatina ammollata e sciogliamola in due  cucchiai di panna intiepidita, quindi  uniamoli alla crema di mascarpone. mescoliamo bene il tutto e alleggeriamo con la panna montata. Versiamo la crema nella teglia con la base di cereali e livelliamo bene; mettiamo in freezer per 20 minuti.
Per fare la gelèe mettiamo due cucchiai di confettura in un tegamino a riscaldarsi quindi uniamo i due fogli di gelatina ammollata nell'acqua 5 minuti e poi strizzata. Facciamo sciogliere bene, mescolando e spegniamo il fuoco. Uniamo la rimanente confettura, mescoliamo bene e versiamo la gelèe nella tortiera sulla massa di mascarpone e fragole. Rimettiamo tutto in freezer ancora per mezz'ora. Liberiamo con delicatezza la torta dall'anello apribile e tagliamola in tranci. 
Completiamo decorandola con del caviale di cioccolato o cioccolato grattugiato.

fc

dc

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mercoledì 27 giugno 2012

Cheesecake senza cottura molto speciale.

A 11 anni ci odiavamo, a 13 siamo diventati amici , a 15 ci siamo giurati amore eterno vivendo come Giulietta e Romeo. A 19 anni  ci siamo persi e rincorsi, a 22 abbiamo capito che non potevamo fare l'uno a meno dell'altra e a 26, senza alcuna certezza economica, ma con tanto amore e il desiderio di condividere ogni giorno la nostra vita, abbiamo iniziato una nuova avventura.

Quando ho pianto di dolore e rabbia, tu eri lì a consolarmi.... Quando la vita nasceva da me, tu mi tenevi la mano... Quando la gioia traspariva dai miei occhi tu eri con me a condividerla...
Tu sei il fuoco e io l'acqua, tu sei la terra e io l'aria, tu sei l'ingegno, la concretezza, la logica.... io sono la fantasia, la creatività, l'irrazionalità... Tu sei la pasta e io il dolce, tu sei l'autostrada e io la stradina panoramica... Tra noi inferno e paradiso...
Ma se c'è una sola persona al mondo con cui vorrei invecchiare, una a cui vorrei contare le rughe sulla fronte, una accanto la quale vorrei svegliarmi ogni mattina e riaddormentarmi ogni sera del tempo che mi è dato di vivere.... quella persona sei TU, adesso e sempre.

Con amore infinito.
A.




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Questo Cheesecake lo dedico a tutte le persone che si amano e che vogliono condividere la loro vita con un progetto comune: matrimonio, convivenza, coppie di fatto, etero o gay, poco importa.... Non abbiate paura di rischiare, non abbiate paura di amare... L' amore è incertezza, perchè vuole la fiducia... L'amore è gratuità, perchè deve essere libero... L'amore non ha bisogno di uno stipendio a tre zeri, o di una casa di proprietà... L'amore ha bisogno di....AMORE!
Se le basi del vostro Cheesecake saranno solide e ben compatte, con i biscottini macinati con perizia e ben mescolati al burro, lo strato cremoso e morbido terrà intatto e col tempo potrete decorarlo con fantasia e con tante cose buone.... ma se la base non è fatta bene, quando ne taglierete una fetta....il vostro dolce si "spatascerà" inesorabilmente....


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 CHEESECAKE ALLA FRUTTA
senza cottura

Per la base: 200gr di biscotti, frollini o secchi
90gr di burro fuso

per lo strato cremoso: 250gr di mascarpone
200gr di formaggio da spalmare
200ml di panna montata
80gr di zucchero a velo
qualche goccia di succo di limone
8 gr di gelatina in fogli (colla di pesce)

per la decorazione: frutta a piacere
gelèe di frutta o marmellata


Sbricioliamo bene i biscotti e riduciamoli in polvere ( se non avete il robot usate il metodo del sacchetto per congelare e un bel batticarne e non perderete nemmeno una briciola) quindi mescoliamoli in una ciotola con il burro fuso. Intanto foderiamo con la carta forno il fondo di una tortiera apribile e spennelliamo i lati  con un pò di burro fuso.Versiamo la poltiglia di biscotti sul fondo e schiacciamo bene con il cucchiaio o un batticarne fino ad avere una base liscia. Mettiamo in frigo.
Ammolliamo la gelatina per 5 minuti nell'acqua fredda. In una ciotola lavoriamo con una forchetta il mascarpone  con il formaggio cremoso, per farli amalgamare bene, quindi uniamo il succo di limone e lo zucchero a velo. Strizziamo bene la gelatina ammollata e sciogliamola in due  cucchiai di latte caldo, facciamo intiepidire e uniamoli alla crema di mascarpone. mescoliamo bene il tutto e alleggeriamo con la panna montata. Versiamo la crema nella teglia con la base di biscotti e lasciamo riposare in frigo per almeno un paio d'ore.
Per fare la gelèe di frutta ho utilizzato la frutta che avevo in frigo, ormai molto matura e quindi snobbata da tutti, ovvero due albicocche, una pesca, una fetta di melone cantalupo e mezza banana. L'ho tagliata a pezzetti,cosparsa di zucchero, circa due cucchiai, e l'ho messa in padella a caramellare per una decina di minuti, quindi l'ho frullata e ho unito due fogli di gelatina ammollata nell'acqua 5 minuti e poi strizzata. Ho fatto sciogliere bene, mescolando e ho messo la gelèe in frigo.
Dopo un paio d'ore, riprendiamo la torta dal frigo, la sformiamo con delicatezza su un piatto da portata e la decoriamo con la gelèe e la frutta che più ci piace.
Questa base cremosa è molto versatile: se preferite potete decorarla con un topping al caramello o al cioccolato, con marmellata o sola frutta fresca. Addirittura potete sostituire il mascarpone con la ricotta, o farla con solo formaggio cremoso e panna, aumentando però la gelatina di un grammo.
Lasciate il cheesecake il frigo per un paio d'ore prima di gustarlo.

 cheese2c 


cheesec
canovaccio Busatti
  

 Buon tutto e alla prossima!

martedì 26 giugno 2012

Banana Tatin ovvero quando la mela non c'è...

Chi non conosce la famosa Tarte Tatin??? Per chi  non ne avesse mai sentito parlare (in effetti essendo un dolce francese non è detto che lo dobbiate conoscere... ) dirò solo che è  una sorta di torta di mele rovesciata con base di sfoglia o anche di pasta brisée.
Questa famosa torta è nata ai primi del Novecento dall'inventiva di due sorelle francesi, le sorelle Tatin appunto, e come ogni invenzione geniale che si rispetti sembra sia nata per caso...(chissà perchè è sempre così...!) Sembra infatti che per la fretta di infornare la sua famosa torta di mele, una delle sorelle avesse messo in forno la teglia con le mele e lo zucchero, dimenticandosi di foderarla  con la pasta brisée... e quando se ne accorse, senza perdersi d'animo, la brisée la mise sulle mele e fece cuocere la torta così....sottosopra. In realtà, una volta cotta e rovesciata sul piatto, si rese conto di avere creato una meraviglia! Niente a che vedere con le mie "meraviglie" che invece vengono rovesciate in ben altri posti, quando mi capitano delle disavventure in cucina!
Per tornare alla Tatin... anche io ne ho sentito parlare e visto tantissime...ma non ne avevo mai preparata una. Così avendo comprato della pasta sfoglia per un evento che poi non è andato in porto e avvicinandosi la data della scadenza, ho pensato di  utilizzarla quando ancora aveva un'anima... Come al solito, quando mi vengono questi raptus improvvisi, tutti i negozi di alimentari e i super sono chiusi (leggasi alle tre del pomeriggio...)... un pò come con i miei figli, che si ammalano sempre di Natale, Pasqua, la domenica e in tutte le feste comandate, per cui niente mele nel mio cestino. Giro e rigiro e trovo un paio di banane...anche loro sull'orlo del suicidio...o giù di lì... E così anch'io, come le sorelle Tatin, ho creato il mio capolavoro per caso (se...figurati!)...la Banana Tatin!

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BANANA TATIN

un rotolo di pasta sfoglia da frigo, già stesa
tre banane
100gr di zucchero
100gr di burro
cioccolato fondente grattuggiato

La preparazione è molto semplice e veloce, per cui nonostante il caldo, se avete anche voi della sfoglia da smaltire, la preparazione non vi porterà via molto tempo e il forno sarà acceso veramente per poco... Inoltre se la preparate la sera, approfittando di un'improvvisa brezza caritatevole e la mettete in frigo, il giorno dopo avrete pronta una colazione golosa, accompagnandola da un bel bicchiere di latte freddo.
Mettiamo in una padella il burro e lo zucchero e facciamoli caramellare.Tagliamo le banane a fette e bagniamole con succo di limone.Quando zucchero e burro saranno ben sciolti, uniamo le banane e le facciamo andare con il caramello per un paio di minuti. La banana è già dolce quindi se volete potete diminuire lo zucchero ancora un pochino.Spegniamo la fiamma e facciamo intiepidire. Intanto foderiamo il fondo di una tortiera da 24-26 con della carta da forno, versiamoci dentro le banane con il caramello e sistemiamole bene. Adagiamo sopra le banane la sfoglia bucherellata con una forchetta, ripiegando i bordi della pasta verso sotto, a chiudere le banane. Inforniamo a 200° per 10-15 minuti, fino a che la sfoglia non diventa di un bel colore dorato. Sforniamo la torta e facciamola intiepidire per una decina di minuti prima di capovolgerla su un piatto. Completiamo con una grattuggiatina di cioccolato fondente o se preferite una manciata di granella di nocciole appena tostata...che secondo me ci sta proprio bene!

 
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lunedì 25 giugno 2012

Babybel, piccolo formaggio e grande divertimento

Alzi la mano chi non ha in casa un piccolo esemplare maschio (o anche grande... in questo caso non si nota la differenza...ihihihhi) di Homus Calcensis....
Come di cosa parlo? Avete presente quei piccoli nanerottoli che nascono con il pallone da calcio attaccato al piede? Quelli che quando parlano sono monoargomento (calcio ovviamente) e conoscono a memoria tutti i compleanni dei calciatori del cuore, le formazioni delle squadre? Quelli che  il pomeriggio invece di guardare la televisione non fanno che palleggiare nel sottoscala del vostro condominio, mentre tutti riposano placidamente?
Ah ....ora avete capito di cosa parlo... anzi di chi....! Io di questi fenomeni ne ho uno... un esemplare di quasi tredici anni…Nel pieno della crescita!!!
Immaginatevi un po’ in questi giorni, con l'Italia agli Europei cosa stia succedendo: un delirio!
Altro che fidanzatine, amichette.... Lui è fidanzato con il pallone!!!! E quando non può giocare in strada a pallone ci gioca dentro casa... con una palletta di carta! Roba da non crederci!!!!
A quelli che, come me, devono convivere con un esemplare, o anche più, di questa curiosa specie ci pensa Babybel.
Il simpatico formaggio monoporzione, ricco di calcio (..... è un tormento! eheheheh), senza additivi nè conservanti, ha ideato una simpatica iniziativa: i Minifoot, ovvero degli scarpini da calcio da mettere alle dita, indice e medio.
In ogni confezione di Babybel potrete trovare questi simpatici scarpini disponibili in quattro colori diversi.
Con la cera del formaggio potete fare il pallone da calciare per i Minifoot e dalla retina che contiene  i formaggi otterrete la porta: il gioco è fatto!
Almeno nelle ore pomeridiane, quando tutti dormono, il vostro piccolo esemplare di Homus Calcensis potrà sfogare i suoi istinti "golleschi" senza allarmare tutto il condominio!!!
Se inoltre riuscite a organizzare un mini torneo, dove i vostri bambini sfidano i loro amici, non dimenticate di caricare le foto o i video più divertenti  su  www.babybel.it  dove potrete anche leggere tutte le strategie di gioco suggerite dal Mister!
E poi…una bella fetta di questo Cake di pane...perché il Babybel è buono non solo da mangiare a morsi così com'è... ma può essere un alleato prezioso in cucina!


CAKE DI PANE a modo mio
Un filone di pane integrale di qualche giorno
un uovo+ 2 tuorli
200ml di latte
sale e pepe
80 gr di parmigiano grattugiato
semi di sesamo
100gr di prosciutto cotto in una sola fetta
olive verdi
5 formaggi mini Babybel

Affettiamo il pane in maniera regolare e disponiamo uno strato di fette sul fondo di una teglia da plumcake foderata di carta da forno. Sbattiamo bene le uova con sale e pepe e uniamo il latte. Versiamo alcuni cucchiai di uova sbattute sul primo strato di pane, in modo da inzupparlo bene, quindi spolverizziamo con il parmigiano e disponiamo metà della fetta di prosciutto cotto, uno strato di mini Babybel tagliato a dadini e qualche oliva. Facciamo un secondo strato di pane e ripetiamo le operazioni descritte. Ultimiamo il cake con un terzo e ultimo strato di pane, l'uovo sbattuto rimasto, il parmigiano, i semi di sesamo e qualche oliva intera. Inforniamo a 180° per mezz'ora circa... fino a doratura. Da mangiare tiepido o freddo.



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Viral video by ebuzzing

sabato 23 giugno 2012

La settimana della cucina calabrese: peperoncini piccanti ripieni sott'olio

Non potevo concludere la settimana dedicata alla cucina calabrese senza una ricetta piccante...senza qualcosa in cui il peperoncino fosse protagonista....e quale ricetta più caliente di questa conserva, adorata dagli estimatori del "fuoco"????
GUANTI IN LATTICE! questo è il dictat di questa ricetta! Guanti in lattice o sentirete l'inferno sulle mani! Non mi viene altro in mente che questo per iniziare a parlarvi di questa ricetta! 
La mia avventura o meglio... disavventura, comincia in un giorno di metà settembre, quando tra una conserva di pomodoro e un barattolo di melanzane sott'olio decido di fare i peperoncini rotondi sott'olio, ricetta di mia cognata Rosaria, la maga delle conserve . 
Inizio a pulirli a mani nude, per metterli sott'aceto... e un lieve bruciorino, dopo il 20esimo peperoncino comincia a manifestarsi sulla punta delle dita. Da lì ad avere le mani in fiamme è stato un attimo! Non credo che la mia memoria ricordi un tormento tanto atroce e prolungato ! Sentivo sollievo soltanto mettendo le mani ammollo in acqua e ghiaccio! Certo...non potevo stare sempre con le mani in acqua....! C'erano le faccende da fare e soprattutto i peperoncini da riempire e sistemare! Ho provato persino a mettermi i guanti per continuare l'operazione ma è stato peggio! 
In un impeto di disperazione, tra un bagno di acqua e l'altro, mi sono messa a cercare su internet un rimedio efficace ma nulla...Non contenta mi sono superata: ho scritto su FB un appello ai miei amici! Che ridere! Mi è stato consigliato di tutto : latte, dentifricio, crema all'aloe, crema per le scottature, antinfiammatorio, olio EVO.... e io ho provato tutto, a parte l'antinfiammatorio! Poi al limite della sopportazione è arrivato lui...il mio salvatore!
Al grido di "W i guanti di lattice" mio marito mi è venuto in soccorso e mentre io impastavo il ripieno (...perchè effettivamente l'olio dell'impasto  mi leniva il fastidio...ihihih) lui riempiva i peperoncini e li sistemava ( le mani che vedete nelle foto sono le sue!). 
Così in poco più di mezz'ora i miei "terribili aguzzini" sono finiti sott'olio...ihhihihihi! 




PEPERONCINI PICCANTI RIPIENI
sott'olio


1 kg di peperoncini rotondi piccolini
un litro di aceto
6 scatolette di tonno di buona qualità
un pugno di capperi
un vasetto di alici sott'olio
un pugno di olive verdi 
olio di semi di arachidi o di girasole q.b.
barattoli di vetro sterilizzati

INDOSSIAMO I GUANTI DI LATTICE prima di ogni altra cosa. Puliamo i peperoncini, incidendone la parte superiore con un coltello a punta e asportandone l'interno. Mettiamoli a bagno per 4 ore in una miscela di acqua e aceto ( una parte di acqua e due di aceto), in questo caso un litro di aceto e mezzo litro d'acqua, coperti da un piatto, in modo da tenerli ben immersi.
Prepariamo il ripieno mescolando insieme il tonno sminuzzato, le alici tritate, le olive tagliuzzate e i capperi.
Mettiamo ad asciugare per mezz'ora i peperoncini a testa in giù su un panno pulito, quindi riempiamoli tutti, tranne 5-6, con il ripieno . Tagliamo i peperoncini rimasti in pezzetti che utilizzeremo come tappo per  chiudere quelli ripieni. Sistemiamo i peperoncini nei barattoli e versiamoci l'olio fino a ricoprirli completamente. Chiudiamo bene e aspettiamo almeno 20 giorni prima di assaggiarli... se avete coraggio!
 Anchw con questa ricetta partecipo  al contest di Danita "Geografia in tavola.





 









venerdì 22 giugno 2012

La settimana della cucina calabrese: alalunga "a ghiotta".





Il nostro viaggio tra le bontà della cucina calabrese continua con un secondo di pesce.
Tra i pesci più apprezzati a casa mia, quelli definiti "senza spine" dai bimbi sono i primi. Certo ...un pesce senza spine non si è mai visto... nemmeno a casa mia... quindi per traduzione, direi che i bimbi  (..e anche il loro papà) preferiscono i pesci a trancio o comunque quelli abbastanza grandi da poter essere sfilettati dal pescivendolo.

Uno di questi è sicuramente l'alalonga o alalunga... chiamata anche tonno bianco per la sua stretta parentela con il re delle scatolette di latta. In effetti sia il tonno che l'alalunga fanno parte della stessa famiglia, quella degli sgombridi, ma a differenza del cugino più famoso, l'alalunga ha una carne bianca e delicata, compatta e povera di grassi, ideale anche da fare sott'olio nei vasetti. Il nome di questo pesce deriva da un particolare del suo aspetto molto caratteristico e distintivo: le pinne pettorali molto lunghe e affusolate. La parte dell'alalunga che utilizzeremo per questo piatto è la surra ( anche questo termine di origine araba...) , ovvero i filetti appartenenti al ventre del pesce, boccone prelibato e gustosissimo.
Oggi vi spiegherò come prepararlo in un modo squisitamente tradizionale: alla ghiotta. La ghiotta, che sembra abbia origine araba, è una preparazione a base di pomodorini, capperi, olive e cipolla (o aglio...), che si usa spesso per accompagnare i pesci al trancio. Esiste anche una versione più ricca che prevede anche l'aggiunta di pinoli e uvetta e per alcuni pesci, tipo lo stocco, anche di patate. Io vi lascio la mia ricetta della ghiotta più tradizionale e secondo me, veramente deliziosa.







ALALUNGA "A GHIOTTA"

2 filetti di alalunga della surra
8 pomodori datterini o ciliegia
un pugno di olive verdi 
aglio e cipolla (per non far torto a nessuno...)
capperi a piacere
basilico e peperoncino
olio EVO


Preparazione del filetto: questa operazione la definirei preliminare, perchè andremo a cuocere il pesce per pulirlo meglio, prima di preparare la ghiotta. Mettiamo i filetti di surra in una padella capiente con un dito di acqua, disposti con la pelle a contatto della padella. Facciamoli bollire per una decina di minuti e comunque il tempo che da rosa diventino bianchi. Togliamoli dalla padella e facciamoli appena intiepidire, quindi puliamoli dalla pelle e da qualche spina sopravvissuta al pescivendolo. ne ricaveremo dei bei filetti bianchi e compatti che metteremo da parte.
In un'altra padella versiamo un paio di cucchiai d'olio EVO, la cipolla e l'aglio tagliati finemente e i pomodorini appena schiacciati. Facciamo cuocere per un paio di minuti, regoliamo di sale e uniamo i capperi dissalati e le olive a rondelle. Continuiamo ancora per qualche minuto la cottura, quindi aggiungiamo il basilico spezzettato a mano e il peperoncino, mescoliamo bene ed adagiamoci dentro i filetti di alalunga. Facciamo comporre bene il pesce con la ghiotta, mescolando delicatamente per qualche minuto . Serviamo tiepido e buon appetito!








Con questa ricetta partecipo con immenso piacere al contest di Danita "Geografia in tavola.



 


giovedì 21 giugno 2012

La settimana della cucina calabrese: la Peperonata....in tegame.

Se si pensa alla cucina calabrese, una delle prime ricette che vengono in mente è quella della peperonata... Paese che vai ricetta che trovi???? Macchè....diciamo FAMIGLIA che vai, ricetta che trovi! In effetti come tutte le ricette altamente caratterizzanti un luogo, una regione, una zona, è talmente patrimonio collettivo che poi ognuno se ne appropria, com'è giusto, e la personalizza trasmettendo alle proprie generazioni questo "cromosoma geneticamente modificato"... che diventa poi imprescindibile.
In effetti se parliamo di peperonata, c'è chi la intende di peperoni e patate....chi ci mette anche le melanzane... chi solo e sempre fritta... chi ci aggiunge anche la zucchina.
La mia peperonata è quella della mia famiglia acquisita...perchè qui quando sposi un uomo sposi anche la cucina di sua madre! Per fortuna che mia suocera in quanto a cucina tradizionale può salire in cattedra quando vuole...per cui volentierissimo ho rubacchiato i segreti di questa sua versione. Solitamente questa peperonata va fatta in anticipo, fritta... ovvero si friggono gli ingredienti separatamente, quindi si uniscono in padella insieme alla stufata cipolla con un  pomodorino. Visto il caldo atroce di questi giorni anzichè fritta, ho preferito usare un procedimento più veloce e meno impegnativo....ma altrettanto goloso. Da mangiare tassativamente fredda, meglio se fatta il giorno prima.


peperonata
PEPERONATA 
in tegame

2 peperoni
2 melanzane medie 
1 zucchina
5-6 patate
una cipolla rossa di Tropea
tre pomodorini pachino o datterini
olio EVO
sale q.b.


Sbucciamo le melanzane e mettiamole sotto sale per mezz'oretta. Intanto laviamo i peperoni, liberiamoli sai semi e tagliamoli a listarelle. facciamo lo stesso con le zucchine e le patate. In un tegame capiente mettiamo un paio di cucchiai di olio EVO e facciamo andare i soli peperoni a fiamma vivace per un paio di minuti. Intanto sciacquiamo bene la melanzana e strizziamola, quindi uniamo  le patate e le melanzane ai peperoni, saliamo, mescoliamo bene, uniamo mezzo bicchiere di acqua e facciamo cuocere con coperchio a fiamma moderata per circa mezz'ora, quindi uniamo le zucchine, la cipolla affettata grossolanamente e i pomodorini tagliati in due e portiamo a cottura, ricordandoci di dare una mescolata ogni tanto e aggiungere qualche cucchiaio d'acqua se fosse necessario. Se a fine cottura abbiamo un pò esagerato con i liquidi, basterà alzare la fiamma, togliere il coperchio e fare evaporare per qualche minuto, mescolando.

peperonata3


peperonata2

Con questo post partecipo al consueto appuntamento con il calendario di Ornella.

Le nostre raccolte per il 2012


mercoledì 20 giugno 2012

La settimana della cucina calabrese: i frittelli " i sciuri"


Eccoci alla terza puntata della settimana della Cucina Calabrese. Dopo due primi.....eccoci a una sfiziosità. 
Se c'è una cosa che mi annuncia l'arrivo della bella stagione è mia suocera che fa le frittelle di sciuri o sciurilli! Cosa sono i sciuri? Sono i fiori della zucchina o della zucca. Che bello vederli fare capolino dal cestino, appena raccolti da mio suocero, con quel colore arancio allegro e luminoso. Il momento ideale per raccoglierli è al mattino presto, perchè sono aperti in tutto il loro splendore e cucinarli al più presto possibile poiché sono molto delicati. Se come me, avete la fortuna di trovarli BIO, passateli velocemente sotto l'acqua, liberateli dai filamenti verdi esterni, vicino alla corolla e tamponateli con carta assorbente, nulla più. Non togliete il pistillo, che erroneamente molti dicono sia amarognolo.... io lo mangio da una vita e devo dire che lo trovo molto saporito. 
I fiori di zucca possono essere cucinati in molti modi: sono un ottimo condimento, saporito e leggero per gli spaghetti, al forno gratinati, con mollica e mozzarella.... ripieni di carne o di ricotta e alici.... ma il modo più goloso di tutti è farne delle sfiziosissime frittelle! Buone come antipasto o aperitivo, o ancora come secondo poco impegnativo.... a casa mia finiscono prima ancora di metterle a tavola! 






FRITTELLE DI SCIURI 

( frittelle di fiori di zucchina o zucchino che dir si voglia!) 


25-30 fiori di zucchina ( se sono di zucca ne bastano 20) 
100gr di farina
50 gr di grana grattugiato 
un ciuffo di basilico e uno spicchio d'aglio tritati finemente
 pepe nero acqua q.b. (dobbiamo ottenere una pastella densa...) 
Sale 
mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio 


Puliamo i fiori e tagliamoli a pezzetti non troppo piccoli (ogni fiore in tre...), quindi cospargiamo con un pizzico di sale. Lasciamoli riposare qualche minuto, quindi uniamo il basilico e l'aglio tritati, il pepe nero, il grana , la farina e il bicarbonato, misceliamo e quindi uniamo a filo l'acqua, mescolando bene il tutto, fino ad ottenere la consistenza desiderata. Facciamo riposare la pastella in frigo per un'oretta, quindi tiriamola fuori e friggiamo a cucchiaiate in olio bollente, girando appena si colora. Facciamo assorbire l'olio in eccesso su carta da fritto e serviamo caldissime! 

Visto che Sfida!


La mia passione per i contest ormai è nota a tutti....vero? Da quando il blog è nato ho partecipato a...50, 70 ? E chi lo sa! E ne ho vinti anche un bel pò, 30 per l'esattezza.
Non so di preciso cosa mi attragga... è che nel confronto con gli altri trovo in me risorse che non immagino neanche di poter avere, una creatività inaspettata, il gusto della competizione come crescita e anche come input per fare sempre meglio. Insomma la sfida ha per me un gusto tutto particolare e più è lontana dai miei gusti, dalle mie abitudini, da ciò che in qualche modo mi è familiare e maggiormente mi attrae. Lo so...so' matta!
Come resistere alla tentazione di fiondarmi a leggere tutte le regole dell'iniziativa  visto che sfida , organizzata da quei vulcanici amici del sito di social cooking Visto Che Buono????
  
Vi spiego subito di cosa si tratta: è una sfida all'ultima padella tra blogger.... ne resterà solo uno!!!!
Otto blogger si sono già sfidati (nel sito potrete trovare il video delle loro sfide....)... ma  manca l'ultima sfida....anzi l'ultimo sfidante che dovrà scontrarsi contro Lei, la Terribile (non è vero...ma devo pur creare un pò di paura...altrimenti che sfida sarebbe????ihihihhi), la Somma, colei che non sbaglia una ricetta nemmeno se le cambiate gli ingredienti all'ultimo minuto... Lei, Sandra Salerno del blog " Un tocco di zenzero". E chi sarà mai questo sfidante????? TADAN!!!! Sarai TU( o anche io....ehehehe)! 
Come fare a sfidare Sandra??? Basterà accedere alla sezione contest del sito Visto Che Buono e inviare la propria candidatura ( ricetta compresa)....però sbrigatevi che c'è poco tempo... solo fino al 30 giugno! Ma lo sapete che oltre alla sfida con Sandra si vince la possibilità di comparire con il proprio nome e la propria ricetta sulle confezioni dei prodotti Calvé o Knorr???? Mi immagino già la faccia delle mie amiche che vanno a fare la spesa al super e sul tubetto della maionese ci trovano ....ME! E ci sono anche bellissimi premi per il secondo ( una macchina da cucina Bosch) e il terzo classificato (un workshop con uno chef e un week-end benessere per due persone!!!!)! Comunque per saperne di più consultate il regolamento ufficiale.
A giudicare i piatti ci penserà Enrico Fiorentini, executive chef del ristorante "Il Canneto", presso lo Sheraton Malpensa. 
Insomma... non ci resta che buttarci nell'impresa e sfoderare le nostre migliori ricette! A proposito.... mi date un consiglio? Se dovessi decidere di partecipare quale ricetta mi consigliereste di mandare?
Certo... il dolce è il mio cavallo di battaglia.... alle fragole ad esempio...

torta di fragole2

o un bel semifreddo .....

ma anche un bel piatto di  pasta...non mi dispiacerebbe affatto... 
raviol5
Fatemi sapere cosa ne pensate...e poi correte ad iscrivervi che il tempo è veramente pochissimo! 
Grazie e alla prossima!

martedì 19 giugno 2012

La settimana della cucina calabrese: linguine al nero con calamaro ripieno

Eccoci alla seconda ricetta della nostra settimana dell'orgoglio calabrese in cucina.
Una delle caratteristiche della cucina mediterranea, e nel mio caso calabrese, è quella di essere caratterizzata da piatti unici, per quanto riguarda la quotidianità, e da piatti "due in uno" nei giorni di festa. Come cosa sono i piatti "due in uno"? Sono quei piatti della festa, solitamente i sughi, con i quali si prepara in un solo colpo il primo e il secondo. La carne o il pesce infatti erano alimenti che nella tradizione si mangiavano solo la domenica e quindi per utilizzarli al meglio e al massimo si usavano per insaporire il sugo con il quale condire la pasta e come secondo piatto da gustare accompagnato dal pane e da qualche cucchiaiata di sugo.

Uno dei miei piatti "due in uno" preferiti è la pasta ( di solito linguine o spaghetti) con il sugo nero del calamaro e quindi il calamaro ripieno. Solitamente al sugo nero è associata la seppia, più nota per il suo inchiostro nero, rispetto al calamaro. Nella mia famiglia invece il sugo nero è da sempre quello del calamaro, più dolce e digeribile rispetto a quello di seppia. Provatelo e non ve ne pentirete!



LINGUINE AL NERO
con calamaro ripieno

un calamaro grande o due medi
un panino raffermo da un giorno macinato
un paio di cucchiai di grana grattugiato
aglio, olio EVO, prezzemolo, 
qualche cappero o tre olive verdi sminuzzate
sale e pepe
750ml di passata di pomodoro
cipolla di Tropea



Puliamo il calamaro dalle interiora, avendo cura di non rompere il sacchetto dove è custodito l'inchiostro, e mettiamolo da parte (se lo facciamo fare al nostro pescivendolo di fiducia è molto meglio ehehehe!). Passiamo sotto l'acqua il nostro calamaro e prepariamo il ripeno. Mescoliamo il panino macinato , il grana, l'aglio e il prezzemolo tritati finemente, i capperi e le olive, sale e pepe, quindi uniamo qualche cucchiaio di olio . Riempiamo il calamaro con questo ripieno e chiudiamolo con uno stecchino.
In un tegame capiente mettiamo a scaldare un paio di cucchiai d'olio e facciamo abbrustolire il calamaro e i tentacoli da entrambi i lati, uniamo la cipolla e appena si colora versiamo la passata di pomodoro, saliamo e facciamo cuocere  a fuoco basso per un'ora. Trascorso questo tempo, versiamo nel sugo l'inchiostro messo da parte nella sacca e mescoliamo bene: il nostro sugo diventerà nero! facciamo cuocere per altri 10 minuti e spegniamo il fuoco. Portiamo a cottura le linguine e condiamole col sugo nero. Il calamaro sarà il nostro secondo piatto, affettato e accompagnato da un'insalata. Buona scarpetta a tutti!


primo.....


...e secondo










Con questa ricetta partecipo con immenso piacere al contest di Danita "Geografia in tavola.





 


lunedì 18 giugno 2012

La settimana della cucina calabrese: linguine "cu ciuffu" del pescespada.

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSHy-zJQkTwl3_pxWsocP30ttpRsPpFZNtPGleHOUGSPszfWwKP_kW8U1hHkrryszohphX2oNOmU0yz1AAXXcJkcp8fzWFhKRCbw6PwsJr1Zz3YtZtyJNpMehJgEuW-2aLvpbHBqK64zM/s1600/1_2.JPGBuon lunedì e benvenuti alla settimana della cucina calabrese!
Come....non lo sapevate? Non ve l'avevo detto? Da oggi e per tutta settimana vi proporrò ricette nuove e vecchie della tradizione della mia terra. Con l'arrivo della bella stagione la cucina calabrese si scatena: pasta, pesce, ortaggi di stagione....la tavola baciata dal sole estivo riprende nuova vita...
Perchè non celebrarla allora con i piatti della tradizione, rivisitati come al solito dal mio estro del momento (....ma anche no)?
Per iniziare il nostro viaggio tra le gioie della gola calabra non potevo non rispolverare uno dei miei cavalli di battaglia, una pasta con un sugo speciale...Il protagonista? Lui, il Re del mare Tirreno, U' Pisci, il pescespada!













LINGUINE CU' CCIUFFU RU PISCI SPATA

500 gr di  pesce spada (ciuffo)
800gr di sugo di pomodoro
una cipolla di Tropea
olio EVO
sale, peperoncino, basilico
300gr di linguine di ottima qualità


In un tegame capiente mettiamo a scaldare un paio di cucchiai d'olio e facciamo abbrustolire i pezzi di pesce da entrambi i lati, uniamo la cipolla tritata finemente e appena si colora versiamo il sugo di pomodoro, saliamo, uniamo il basilico fresco e il peperoncino e facciamo cuocere  a fuoco basso per un'ora circa. Il profumo di questo sugo è indescrivibile... è un'armonia di aromi che si sprigionano dal tegame e si diffondono per tutta la casa e...oltre! Portiamo a cottura le linguine e scoliamole bene.Condiamole con abbondante sugo e qualche pezzo di pesce. Buona scarpetta!




Se volete saperne di più sulla tradizionale pesca del pesce spada, sulle modalità e la tradizione vi consiglio di leggere questo post.
Con questa ricetta partecipo con immenso piacere al contest di Danita "Geografia in tavola.




 


giovedì 14 giugno 2012

Quelli che...Peroni: il gusto della domenica


Quelli che.... io la domenica solo calcio e relax!
Quelli che... io la domenica a pranzo dalla suocera!
Quelli che... se non mangio le lasagne di mia madre non è domenica!
Quelli che... domenica è sempre domenica, solo se c'è birra e pizza!
Vediamo se indovinate a quali di questi appartengo? No...niente calcio! Come? Birra e pizza? No... anche se una bella Peroni ghiacciata non si rifiuta mai! No... la mia domenica  è domenica se vado a pranzo da mia madre o da mia suocera...equamente divise...ahahah
Mentre mia madre è una sperimentatrice e varia sempre il suo menù, mia suocera è classica: a casa sua la domenica solo spaghetti con il sugo delle sue favolose braciole... da avvolgere rigorosamente con forchetta e cucchiaio.... e nelle domeniche speciali, in cui alla festa si unisce il compleanno o l'onomastico o l'anniversario di qualcuno (siamo in tanti quindi capita spesso!) Lei prepara la sua specialità: i cannelloni ripieni di carne. Una vera delizia! E siccome siamo in tanti in famiglia ne prepara circa 60-80 alla volta (roba da ristorante)...ma chissà com'è...non ne rimane mai nemmeno uno. 
Curiosi di conoscere la ricetta? Eccola, ve la do subito...
SUPER CANNELLONI DI CARNE
2 litri di sugo con carne macinata, riposato (deve essere abbastanza liquido)
200gr di parmigiano grattugiato
300 gr di provola tagliata a dadini
500gr di carne bovina macinata
un pugno di piselli freschi o surgelati
un panino raffermo macinato grossolanamente
30 cannelloni
Facciamo cuocere per una decina di minuti la carne macinata in padella con un paio di cucchiai d'olio, quindi uniamo un mestolo di sugo e facciamo insaporire bene, quindi uniamo i piselli e portiamo a cottura.
In una grossa ciotola mescoliamo la provola tagliata a dadini con il panino macinato, la carne macinata con i piselli e il parmigiano e amalgamiamo tutto bene con le mani (eh già... le mani servono anche a questo...spesso ce lo dimentichiamo!). Con questo impasto riempiamo a uno a uno i cannelloni e sistemiamoli in un piatto.
Prendiamo una teglia capiente da lasagne, ci versiamo un paio di mestoli di sugo, cospargiamo con un pugno di parmigiano e sistemiamo lo strato di cannelloni, immergendoli bene. Versiamo ancora qualche mestolo di sugo, fino a coprire completamente la pasta, cospargiamo ancora con parmigiano e cuociamo in forno caldo a 180° per 30-40 minuti.

E per accompagnare questi favolosi cannelloni, un bel bicchiere della birra tradizionale italiana, la Peroni... Per Noi la birra di famiglia.






E voi? Qual'è il  "gusto" della vostra domenica?

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