lunedì 9 giugno 2014

Confettura di ciliegie al limoncello ...riflettendo sulla fine della scuola


E un altro anno volge al termine. Un anno scolastico intendo.
Per noi prof l'anno non inizia, come per tutte le persone normali, il primo gennaio ma il primo settembre e finisce il 31 agosto.
Per molti purtoppo finisce molto prima, dopo gli scrutini di giugno. Dico purtroppo perchè a un prof precario non sono garantiti i mesi estivi per cui niente ferie pagate, niente estate tranquilla, niente "arrivederci ragazzi ci vediamo a settembre".
Qualche fortunato riesce a fare esami di maturità e ad avere uno stipendio anche fino a metà luglio. Tant'è.
Questa è la nostra scuola.
Questa è la scuola italiana.
Questa è la scuola di Francesco, stimato collega, amatissimo dagli alunni, papà affettuoso, prof di fisica, precario, sposato con una collega, prof di francese, precaria anche lei.
A settembre dovranno trasferirsi per "vivere il nostro capodanno" altrove, nella speranza di non essere più precari.
Fino a che chi governa non capirà che la scuola  e la famiglia sono la prima cellula di una società "sana", per cui è fondamentale investire in entrambe.... fino a che chi governa non capirà che la qualità della vita di una persona conferisce dignità alla persona stessa, che sia un ministro o un operaio.... fino a che chi governa non capirà che la cultura ha fatto della nostra nazione un punto di riferimento per il mondo da Romolo e Remo ad oggi.... fino ad allora tanti, troppi "Francesco" saranno costretti a raccogliere baracca e burattini e imbarcarsi in viaggi della speranza.... La speranza di un posto di lavoro dopo anni di studi e precariato, la speranza di garantire il pane per i propri figli, la speranza di ottenere quella  dignità a cui ogni uomo ha pieno diritto.




 Ingredienti:
  • 600gr di ciliegie (pesate al netto degli scarti)
  • 250gr di zucchero
  • la scorza di un limone
  • mezzo bicchiere di limoncello

Metti a bollire le ciliegie, lo zucchero e la scorza  del limone in una pentola capiente per mezz'ora, 
schiumando dalle impurità se necessario. Quindi unisci il limoncello e fai bollire ancora per 30 
minuti e comunque prima di spegnere verifica la consistenza della confettura con la prova piattino ( una goccia di confettura su un piattino freddo e inclinato deve scivolare giù molto lentamente). Spegni e dopo un paio di minuti invasa in barattoli sterili, tappa bene e fai raffreddare i vasetti a testa in giù.






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4 commenti

  1. Mi hai fatto commuovere... anch'io non ho potuto dire ai "miei" ragazzi "ci vediamo l'anno prossimo".
    Ma con il cuore gonfio di orgoglio ogni singolo giorno, mese e anno scolastico sono entrata in classe e ho dato tutta me stessa! Speriamo che prima o poi capiscano... forse, un giorno o l'altro...
    Spero ti riabbracciarti presto.. anche questo un giorno o l'altro ;)
    tvb Eli


    Ps: la marmellata è da urlo!! da provare assolutamente!

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    Risposte
    1. Fino all'anno scorso, tu lo sei, ero precaria anch'io... e nonostante sia passata di ruolo, la gioia di dire "ci vediamo l'anno prossimo" non l'ho potuta avere nemmeno io, visto che per stare vicina ai miei figli ho dovuto cambiare scuola e non so dove sarò il prossimo anno, ma ringrazio Dio perchè almeno un lavoro stabile ce l'ho.
      Ti auguro quindi tutta la fortuna che meriti Eli.... la bravura... quella ce l'hai già!
      A presto, sperando di poterci riabbracciare di persona.

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  2. Ho letto questo post con un groppo in gola, pensando al maestro di matematica di mia figlia, che ha appena concluso la prima elementare (io la chiamo ancora così...). Penso a lui, a tutto l'amore, la passione e la competenza che ha dedicato quest'anno a quei 21 cuccioli, alla capacità che ha avuto di prenderli per mano e farli innamorare dei numeri, a loro che - alla merenda di fine anno - gli sono corsi incontro come si fa con i papà al parchetto... penso a lui, che quasi sicuramente a settembre non ci sarà perchè ancora precario all'alba dei 50 anni. E resto qui, incastrata tra le emozioni, un misto di rabbia ma anche di gratitudine perchè, alla fine, la scuola italiana è piena di persone speciali... come lui... come te...

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